Le Squillo,evadono il fisco e non rilasciano la fattura


Anche le prostitute,dette anche escort o altrimenti hostess di immagine, evadono il fisco, non producendo fattura dopo la prestazione. Una categoria che sembra avere evaso in dieci anni ben 4,7 miliardi di euro. A puntare l’indice l’associazione contribuenti italiani che ha contestato il fatto che il 92% delle prostitute con rilascia nemmeno lo scontrino sebbene la cassazione con sentenza n. 20528/10 ha sancito tassabili i ricavi di tali prestazioni. Una speciale classifica caratterizza l’Italia del ben godi e vede al primo posto le prostitute di Venezia con 97%, seguita da Genova con il 96%, Aosta con il 95%, Verona con il 94%, Roma con il 93%, Napoli con il 92%; Milano con il 91%, Palermo con il 89%, Torino con il 87% e Bari con il 70%. Molte volte il cliente che richiede la ricevuta viene ulteriormente tassato con una maggiorazione del 20%. Certamente un mondo che cambia e che oggi riesce a colpire anche il mestiere, se così lo vogliamo definire,più antico del mondo. Ma la soddisfazione sessuale può essere quantificata? Il cliente insoddisfatto, volendo, potrebbe anche non pagare la prestazione. Il punto di non ritorno comunque è sempre l’evasione fiscale che rappresenta la nota dolente del sistema Italia, i contribuenti infatti da un campione prodotto dallo sportello del contribuente chiedono nell’89% più rigore nella lotta all’evasione fiscale e giudica l’impegno del governo insufficiente,escort comprese.

Maurizio Cirignotta

Commenti

Anonimo ha detto…
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