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Visualizzazione dei post da gennaio, 2008

Italia: La risposta di Ratzinger il Papa Tedesco.

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“Non toccate i Santi” questo è il detto che si tramanda da secoli nelle culture e fra la gente di ogni giorno. Alla base di questa dissertazione la cascata di avvenimenti, iniziata con l’apertura dell’anno accademico dell’università “ La Sapienza “di Roma quando in seguito a delle proteste di alcuni studenti e professori il Papa si è sentito in dovere di non essere presente alla manifestazione per non creare malumori inutili. Ma è proprio da quel giorno, forse una coincidenza, che gli avvenimenti negativi per l’Italia si sono ripercorsi in maniera veloce e con un disegno ben preciso “Far cadere il Governo Politico della penisola”. Le prime avvisaglie si sono avute con la risposta dei cittadini che hanno voluto dare solidarietà al papa in piazza San Pietro il 20 di gennaio, attraverso una presenza di circa duecento mila persone tra cui anche molti politici cattolici. Sicuramente una risposta forte verso una sinistra radicale che ha voluto chiudere la bocca al Papa in un dibattito p

Sicilia: La marcia dei soldatini d’oro i “chicchi di grano”.

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La Sicilia nella storia è sempre stata una forza trainante per le economie dei popoli conquistatori,Greci,Arabi,Bizantini,Normanni e Italici. Un’isola dove il Sole ha favorito le messi e la produzione di Grano in un ecosistema quello siciliano che ha portato per 1500 anni il lodevole targhet di “ Granaio d'Italia ”. Oggi la Sicilia ,dopo anni di dominazioni, vede la pressione indiscriminata di politiche distruttive verso i pochi agricoltori che ancora rimangono a coltivare il Grano,a detta di molti, gli stessi non riescono a contenere i costi d’ esercizio relativi alla coltivazione dell’“Oro di Sicilia”. Entrando a piccoli passi in questo mondo di piccoli imprenditori agricoli si denota infatti il vero stato di sfruttamento del sudato lavoro. Alcuni dati significativi vengono forniti dagli stessi agricoltori che dicono- “dopo quasi un anno di lavoro siamo costretti a vendere il Grano ai centri di raccolta a 16 cent il Kg, abbiamo l’obbligo di mietere il raccolto nel mese di Gi

Oncologia a gela,fermo l'iter amministrativo.

La notizia fornita al Movimento Polo Oncologico dall’On Filippo Misuraca che attraverso la sua segreteria particolare di Roma ha potuto riscontrare nei ministeri della salute e dell’economia ,lo stato dei fatti relativo al finanziamento (art.20 delle legge 67/88) della Radioterapia a Gela. La pratica in oggetto dice –Misuraca “E’ stata attenzionata subito già dal mese di dicembre dal Sott.rio Gian Paolo Patta che ha provveduto a far apporre la firma al ministro della salute Livia Turco, per poi mandare la pratica al Ministro dell’Economia Tommaso Padoa Schioppa che però da circa 40 gg non appone la sua firma e non favorisce l’avanzamento dell’iter che porterà al definitivo accordo Stato-Regione”. Il movimento polo Oncologico da parte sua, si è subito attivato,inviando una lettera al ministro dell’Economia per sensibilizzare lo stesso ad apporre al più presto una sua firma sul decreto, ed ha minacciato di incatenarsi con i suoi rappresentanti il 6 febbraio 2008 davanti al ministero dell

Sicilia e Sardegna le isole rifiuto per un’Italia disattenta ?

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Montagne di rifiuti in arrivo in questi giorni dalla Campania nelle due maggiori isole dell’Italia, Sardegna e Sicilia che all’occorrenza svolgono il loro compito di pattumiera nazionale. Molte Regioni blasonate quali: la lombardia ,la basilicata,il Friuli Venezia Giulia e la Liguria , hanno infatti rifiutato l’accesso dell’immondizia campana nel proprio territorio, tra le scuse “Non possiamo dare un’ aiuto Concreto”. Il senso di responsabilità nazionale della Sicilia e della Sardegna ha quindi prevaricato le critiche e le proteste locali, ma a quale prezzo?.Molti parlano di Tumori e Malformazioni che ormai non possono numericamente essere quantificati, annoverandoli tra le vittime bianche di un olocausto sibillino che nessuno vede o tocca con mano, ma miete vittime a non finire. Intanto in sede governativa improvvisamente si fanno miracoli per accontentare i governatori isolani, fioccano le promesse. Tra le tante, lo sblocco entro 3 mesi,di una norma collegata alla finanziaria che

Sicilia: 417 e 115. “Strade della morte” ?

La befana ha segnato la fine delle festività natalizie ed i primi bilanci sulle morti bianche nelle strade siciliane rimangono oggi preoccupanti. Il "Piano nazionale della sicurezza stradale" (Delibera CIPE 100/2002) che recepisce le indicazioni del "Piano di sicurezza stradale 1997-2001" derivante dalla Commissione Europea (CE, 1997), finalizzato a dimezzare il numero dei decessi per incidente stradale entro il 2010 sembra non avere avuto dei risultati nelle nostre strade isolane. Le S.S siciliane dette “ strade della morte ”mantengono i loro rischi e la pericolosità di sempre. Una visione attenta ci permette di puntare l’indice su alcune strade statali: la “ 417” Gela-Catania che ancora oggi rappresenta un grave pericolo per i cittadini che la percorrono ,infatti l’alta velocità ,la miriade di accessi laterali, le numerose curve sono causa di gravi sinistri,l’indice di gravità del 93,7 indicato dall’Automobil Club Italia in uno studio statistico del 2003,

Dal Ministro degli interni “No’ alle provincie”. Dal Comitato per la provincia del golfo di Gela ,”una provincia vera” ,quella del golfo.

Mentre a livello nazionale alcune compagini politiche che fanno riferimento al ministro degli interni Lamberto Dini, pongono al governo delle condizioni importanti di verifica, tra cui “l’abolizione delle provincie” ,a Gela infuoca la battaglia sulla legittimità della provincia nissena. A lanciare il testimone il presidente del comitato provincia del golfo, Filippo Franzone, che attraverso un suo comunicato stampa datato 3 gennaio 2008 dichiara” E’ sciocco pensare che i problemi, di Gela e del circondario, si risolvano soltanto mandando a governare la Provincia di Caltanissetta, un’altro Gelese, anzi…Il problema di questa comunità-continua Franzone- non è “acchiappare” un posto, ricoprire una carica, questa può essere un’aspirazione personale, ma non l’obiettivo di una comunità. La comunità gelese si deve battere per lo sviluppo, non solo economico, ma anche sociale e culturale.” Una lamentela che parte da lontano e dalle attuali condizioni logistico-economiche-sociali e sanitarie