Sicilia: La marcia dei soldatini d’oro i “chicchi di grano”.


La Sicilia nella storia è sempre stata una forza trainante per le economie dei popoli conquistatori,Greci,Arabi,Bizantini,Normanni e Italici. Un’isola dove il Sole ha favorito le messi e la produzione di Grano in un ecosistema quello siciliano che ha portato per 1500 anni il lodevole targhet di “Granaio d'Italia”. Oggi la Sicilia ,dopo anni di dominazioni, vede la pressione indiscriminata di politiche distruttive verso i pochi agricoltori che ancora rimangono a coltivare il Grano,a detta di molti, gli stessi non riescono a contenere i costi d’ esercizio relativi alla coltivazione dell’“Oro di Sicilia”. Entrando a piccoli passi in questo mondo di piccoli imprenditori agricoli si denota infatti il vero stato di sfruttamento del sudato lavoro. Alcuni dati significativi vengono forniti dagli stessi agricoltori che dicono- “dopo quasi un anno di lavoro siamo costretti a vendere il Grano ai centri di raccolta a 16 cent il Kg, abbiamo l’obbligo di mietere il raccolto nel mese di Giugno per paura che possa essere bruciato e molte volte i chicchi sono ancora Verdi,una condizione che presuppone un vero strozzinaggio da parte degli stessi commercianti che ci impongono il prezzo, non riusciamo infatti a contenere le spese e dobbiamo coltivare ortaggi per bilanciare i conti”-continua l’anonimo agricoltore- “Per seminare il terreno a grano dobbiamo pagare un costo pro Kg per chicchi di grano certificati, agli stessi commercianti,di 72 cent”. Farci un’idea, dopo queste dichiarazioni, dell’attuale mondo agricolo siciliano a questo punto e pura illusione, siamo al degrado?. Continuiamo la marcia dei soldatini d’oro e per dovere di cronaca vediamo come alcune normative aiutano gli agricoltori Siciliani nella Coltivazione del Grano; la CEE, infatti fornisce un contributo ad ettaro di 337 euro,obbligando però gli stessi a pagare un’assicurazione che copra l’80% del seminato,per quanto riguarda invece i contributi richiesti per i mezzi di lavoro( legge Sabatini.) gli agricoltori aspettano da 10 anni. Cavalcano l’onda, arriviamo alla farina di grano duro prodotto naturale derivato dalla macina dei chicchi che oggi viene venduta al dettaglio a circa 60 cent pro Kg dal mugnaio e portata poi sui piatti delle famiglie Siciliane sotto forma di Pane a prezzi che variano da 1.70 ai 2.50 euro, a seconda dei comuni della Sicilia. Passiamo quindi dai 16 cent di vendita ai 2.50 euro del prodotto Pane finito con una differenza di circa 2.34 euro a questo punto diremo “Poveri Agricoltori” ed un “No Comment” tutto da criticare. Forse dovremmo fare mente locale su di un prodotto di prima necessità calmierando i prezzi e dando più dignità a chi ancora oggi vuole con amore coltivare la propria terra, senza dimenticare le famiglie che per comprare 1 kg di Pane al giorno debbono sborsare 75 euro che per molti non sono tanti ma per chi vive con 384 euro al mese sono soldi.

Maurizio Cirignotta

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