Sicilia e Sardegna le isole rifiuto per un’Italia disattenta ?


Montagne di rifiuti in arrivo in questi giorni dalla Campania nelle due maggiori isole dell’Italia, Sardegna e Sicilia che all’occorrenza svolgono il loro compito di pattumiera nazionale. Molte Regioni blasonate quali: la lombardia ,la basilicata,il Friuli Venezia Giulia e la Liguria , hanno infatti rifiutato l’accesso dell’immondizia campana nel proprio territorio, tra le scuse “Non possiamo dare un’ aiuto Concreto”. Il senso di responsabilità nazionale della Sicilia e della Sardegna ha quindi prevaricato le critiche e le proteste locali, ma a quale prezzo?.Molti parlano di Tumori e Malformazioni che ormai non possono numericamente essere quantificati, annoverandoli tra le vittime bianche di un olocausto sibillino che nessuno vede o tocca con mano, ma miete vittime a non finire. Intanto in sede governativa improvvisamente si fanno miracoli per accontentare i governatori isolani, fioccano le promesse. Tra le tante, lo sblocco entro 3 mesi,di una norma collegata alla finanziaria che impedisce l’utilizzazione dell’energia prodotta dai termovalorizzatori in corso di costruzione. Tale contributo infatti permette di coprire parte dei costi relativi alla realizzazione degli stessi impianti. Ma a questo punto cerchiamo di capire perché si è determinata una tale situazione in Campania. A detta di molti cittadini sembra che le discariche siano piene e quindi l’immondizia non viene raccolta perchè non vi è un luogo dove stoccarla. Occorre aprire nuove discariche? Chi ci guadagna……? Per evitare questo alcuni hanno proposto una soluzione semplice “La Raccolta Differenziata” che permette di riciclare al 100% i rifiuti. Posto ad esempio un comune della toscana, Capannori(Lu), dove (fonte il sole 24 ore) con la raccolta differenziata si è riusciti a risparmiare qualcosa come 700mila euro e produrre 4280 tonnellate di rifiuti in meno. La differenziata raggiunta ad oggi è del 50% ma l’obbiettivo per i prossimi anni è dell’80%. Altri parlano invece di termovalorizzatori che sono degli inceneritori con recupero energetico ,questi infatti sono degli impianti che utilizzano rifiuti, generalmente i rifiuti solidi urbani, che trattati adeguatamente producono CDR, (ovvero combustibile derivato dai rifiuti ) che serve a produrre calore o energia . Si tratta quindi di vere e proprie centrali elettriche. Tra gli effetti negativi sulla salute riscontrati con impianti ormai obsoleti e non con i nuovi impianti sono i Tumori:(sarcoma dei tessuti molli; linfoma non Hodgkin; tumore del polmone; tumore del laringe; tumore del fegato; tumori infantili),Disturbi e malattie respiratorie,Malformazioni congenite,Alterazione del rapporto di mascolinità. La direttiva Cee a cui oggi questi impianti devono adeguarsi è la 76 del 2000 che presuppone emissioni nettamente inferiori al passato ed in presenza di una raccolta differenziata al 50% abbatte completamente l’emissione di nanopolveri al di sotto del 50% dei valori consentiti (10-30 mg/nm3). Devono inoltre essere costruiti lontani dai centri abitati e monitorati trimestralmente per dare una maggiore sicurezza al cittadino. Le soluzioni proposte sono varie ma sicuramente attuabili, perché in Campania se ne parla da 15 anni ? L’Obbligo di tutti politici e non ,è quello di evitare lo scempio dell’immagine nazionale in tutto il mondo ed impedire di trasportare immondizia in altre regioni. Dalla politica una dichiarazione di Berlusconi sembra essere lungimirante :"Il problema dei rifiuti solidi riguarda tutto il mondo e per dare una soluzione a questo problema o si interrano, o si bruciano o si riciclano." Infine dobbiamo ammettere che le disattenzioni politiche regionali non possono essere pagate da tutte le regioni italiane occorre una maggiore responsabilità politica di indirizzo degli amministratori locali.

Maurizio Cirignotta

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