Sicilia: 417 e 115. “Strade della morte” ?

La befana ha segnato la fine delle festività natalizie ed i primi bilanci sulle morti bianche nelle strade siciliane rimangono oggi preoccupanti. Il "Piano nazionale della sicurezza stradale" (Delibera CIPE 100/2002) che recepisce le indicazioni del "Piano di sicurezza stradale 1997-2001" derivante dalla Commissione Europea (CE, 1997), finalizzato a dimezzare il numero dei decessi per incidente stradale entro il 2010 sembra non avere avuto dei risultati nelle nostre strade isolane. Le S.S siciliane dette “strade della morte”mantengono i loro rischi e la pericolosità di sempre. Una visione attenta ci permette di puntare l’indice su alcune strade statali: la “417” Gela-Catania che ancora oggi rappresenta un grave pericolo per i cittadini che la percorrono ,infatti l’alta velocità ,la miriade di accessi laterali, le numerose curve sono causa di gravi sinistri,l’indice di gravità del 93,7 indicato dall’Automobil Club Italia in uno studio statistico del 2003, rimane invariato in quanto la mancata esecuzione, come indicato anche dalla commissione trasporti della camera, del necessario raddoppio delle corsie è solo una chimera vista anche l’attuale indifferenza del ministero per le infrastrutture. Intanto continuano le morti bianche e le famiglie piangono la mancata sicurezza delle nostre strade siciliane. Nell’ultimo periodo un’altra strada statale siciliana la “115” nel tratto stradale Gela-Licata zona Manfria si è posta all’attenzione della collettività per i nove incidenti stradali avvenuti in meno di 15 gg ,con un bilancio di 2 morti e decine di feriti. La causa di tutto questo, l’aumento a dismisura del traffico pesante e non ,dovuto all’apertura della strada statale “626” Caltanissetta-Gela, che oggi rappresenta una primaria via di sbocco alternativa verso le provincie di Agrigento,Caltanissetta e Ragusa dell’autostrada del mare che approda a Termini Imerese e Palermo. Anche in questo caso non si è tenuto conto della zona abitata prospiciente alla neo frazione di Manfria che viene letteralmente tagliata in due dalla statale e non riesce a sopperire all’aumento del traffico veicolare, pagando così con le morti bianche il prezzo di molte disattenzioni. L’unica alternativa è quella di attivare al più presto la circonvallazione dei castelli che utilizza la S.P.86. Una lotta contro il tempo onde evitare che le disattenzioni politiche provochino altre morti bianche innocenti nelle strade statali siciliane.

Maurizio Cirignotta

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