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Visualizzazione dei post da ottobre, 2021

Fsi-Usae Sicilia: “Incontro in Assessorato regionale sanità su contratti a termine, ditte esternalizzate e oss”.

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In occasione della manifestazione davanti l’Assessorato regionale della Salute, in concomitanza dello sciopero nazionale della sanità proclamato dalla Fsi-Usae per rivendicare il diritto ad un dignitoso rinnovo del contratto del comparto sanità, che si è tenuta lunedì 11 ottobre scorso, la delegazione della segreteria regionale Fsi-Usae Sicilia, Pier Paolo di Marco, Salvatore Ballacchino, Salvatore DI Natale, Renzo Spada, Carmelo Massari, Maurizio Cirignotta e Calogero Coniglio, è stata ricevuta in Assessorato regionale della Salute dove sono stati affrontati diversi temi, quali: - il rinnovo dei contratti a tempo determinato ordinari e covid del personale sanitario; - la mancata applicazione da parte delle ditte esternalizzate al personale dipendente impiegato nelle aziende della regione che prestano assistenza diretta ai pazienti, di un contratto di tipo sanitario privato, quale Aiop o Uneba, anzichè "Multiservizi" riservato agli operai, quest'ultimo contr

Sanità: domani 11 ottobre sciopero e manifestazioni regionali. Fsi-Usae: "70 € lordi mensili di aumento sono schiaffo a dignità a infermieri, ostetriche, tecnici, oss, a tutto il personale"

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Domani, 11 ottobre, le lavoratrici ed i lavoratori della sanità sciopereranno in tutta Italia e scenderanno in piazza davanti gli assessorati regionali della sanità, per protestare contro le insufficienti somme stanziate dal governo per il rinnovo del contratto nazionale del comparto sanità. “I dipendenti del Ssn, professioni infermieristiche, ostetriche, tecniche, della riabilitazione, socio sanitarie, ecc. saranno in piazza” - commentano i componenti della segreteria regionale Fsi-Usae. “Il governo nega pretestuosamente ai lavoratori incrementi stipendiali che valorizzino le competenze degli operatori sanitari, le carenti risorse destinate al rinnovo del contratto, somme stanziate a suo tempo dal governo Conte non sono state integrate dal governo Draghi. Sono previsti a regime 1.015,57 milioni di euro a decorrere dal 2021 mentre per gli arretrati del 2019 e 2020 sono invece previsti, rispettivamente, 301,54 e 466,22 milioni. Insomma si parla di aumenti medi di 90 euro lordi che, emen