Appello a Sua eccellenza il Presidente per la liberazione dei tecnici Italiani e Libanese rapiti in Nigeria


Caro Presidente Olesegun Obasanio a due mesi dal sequestro dei tecnici Italiani “Francesco Arena,Damiano Russo,Saliba Amad, le scrivo questa accorata lettera appellandomi come cittadino italiano alla sua mirabile figura di capo della Repubblica Federale di Nigeria ,fondata sulle parole di vita e di speranza “Dio della creazione,Guidi i nostri capi , Aiuti le nostre gioventù nella verita’del sapere, Nell'amore e nell'onestà, Per sviluppare una nazione dove pace, e la giustizia regnino sovrane”. Credo infatti che queste parole fonte e base della costituzione repubblicana del suo paese possano rappresentare il fulcro di esempio di democrazia che la sua nazione attraverso il suo carisma di presidente puo’ rappresentare per il mondo intero nel favorire la liberazione degli ostaggi. La mia terra di Sicilia (Italy)si accomuna per problematiche alla regione del delta del Niger, infatti nel corso degli anni gli insediamenti petroliferi hanno creato dei danni non indifferenti all’ambiente ed alla salute dei cittadini con l’aumento di morti per tumori e la nascita di bambini malformati. Nella sua terra di Nigeria la situazione della regione del delta del Niger e’ infatti alla pari della mia terra preoccupante infatti lo sfruttamento di risorse della Nigeria avviene in maniera violenta e senza il rispetto delle popolazioni che sono sottoposte ad una dura repressione a causa di trivellazioni realizzate senza alcun rispetto dell'ambiente, la terra viene inquinata, così pure l'aria e l'acqua,Immensi roghi di gas devastano e inquinano l'ambiente,l'agricoltura è compromessa, le falde acquifere sono state avvelenate, la gente si ammala e muore di cancro per i fumi inalati.Certamente una situazione insostenibile che a grandi linee ci accomuna ma che non presuppone metodi di risposta violenta come quella del sequestro dei tecnici dell’Eni che hanno la sola colpa di essere dei padri di famiglia lontani dalla propria terra per motivi di lavoro.
Il mio appello nei suoi confronti e’ quello di aprire delle trattative con il M.E.N.D cercando di mediare nel limite del possibile verso l’Apertura di un programma di bonifica ambientale in collaborazione con le imprese petrolifere multinazionali che prevedano anche un piano di risarcimento delle popolazioni locali che consenta ai piu’ poveri di beneficiare attraverso un miglioramento della qualita’ della vita dello sfruttamento delle risorse petrolifere in loco,valutando inoltre se possibile anche una eventuale liberazione di chi e’ stato ingiustamente arrestato.
Credo nella sua persona e nella speranza che la mia lettera possa ottenere una sua attenzione sulla problematica degli ostaggi e portare ad una soluzione pacifica al problema in attesa di una sua colgo l’occasione per porgerle cordiali saluti..

Il Portavoce del Circolo L'altra Sicilia Di Gela
Maurizio Cirignotta

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