Tagliano di tutto ,ma non gli stipendi della casta !!


La spending review del 7 luglio scorso ha provocato una misura di risparmio per le casse dell'Italia di 26 miliardi di euro, i tagli hanno colpito vari settori che vanno dalla pubblica amministrazione ,alla sanità ad alcune società pubbliche,alle province,alla difesa,ai tribunali. Nel dettaglio saranno tagliati il 10% del personale della P.A.ed il 20% della dirigenza , i buoni pasto non supereranno i 7 euro,le ferie non saranno più monetizzabili,uffici più piccoli,la sanità vedrà la chiusura dei piccoli ospedali con ampia riduzione di posti letto 3,7 per 1000 abitanti,ridotti beni e servizi,le società pubblica avranno un CDA di tre persone e saranno abolite ISVAP E COVIP ,le province più piccole saranno accorpate ,in Sicilia a rischio Enna,Caltanissetta e Ragusa (la decisione spetta alla regione siciliana), la difesa dovrà sopportare tagli per le missioni di pace ,per gli armamenti con un risparmio totale di un miliardo di euro. Molti i tribunali che verranno cassati ,tra questi quello di Caltagirone che porterà gli avvocati a Ragusa ,netta anomalia visto che Gela è a soli 30 km. Certamente tagli che forse dovevano essere effettuati vedi auto blu e dirigenti milionari ma tra le dimenticanze però troviamo sempre, “la casta”, solo alla camera questa piccola parte d'italia ,provoca un danno per la collettività di 1 miliardo e 255 milioni di euro con una spesa attuale di 2215,00 euro al minuto. Un vorticoso “spending increased public " che passa da rimborsi milionari per prestazioni della sanità privata che nel dettaglio vanno dai 3 milioni 92 mila euro per spese odontoiatriche, ai 3 milioni di euro per ricoveri ed interventi presso cliniche private, 976 mila euro per prestazioni fisioterapiche,698 mila euro per visite private, 488 mila euro per occhiali, 257 mila euro per psicoterapia e per problemi psicologici e psichiatrici dei deputati, le vene varicose sono costate 28 mila 138 euro, 3 mila 636 euro per cure omeopatiche. Tra gli altri alcuni deputati si sono fatti curare da strutture sanitarie pubbliche chiedendo un rimborso in ticket di 153 mila euro. Altre spese come sciatsuterapia , balneoterapia,massaggio sportivo,elettro scultura,interventi di chirurgia plastica vengono mantenuti nascosti. Cifre da capogiro che forse avrebbero potuto essere utilizzate per mantenere alcuni posti letto della sanità pubblica o migliorare servizi pubblici per gli anziani e forse in alcuni casi poter dare ad alcuni territori acqua pubblica e potabile.

                                                                                                        Di Maurizio Cirignotta

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