Salari Italiani tra i più bassi d'Europa

A lanciare l'allarme lo studio dell'Ocse che fornisce uno spaccato di economia eterogenea Europea ed anche una grande verità che lambisce tutti i lavoratori italiani,abbiamo le buste paga più basse e ci collochiamo infatti al 23° posto con un salario medio di 21.374 dollari circa 16.000 euro l'anno e 1300 euro al mese. Nella speciale classifica a trenta quasi tutti i paesi d'Europa ci superano mentre nel mondo siamo dietro gli Stati Uniti ed il Giappone. La causa e fatta risalire alla notevole pressione fiscale che pesa sulle buste paga per ben il 46,5% tra tasse e contributi. Ma è il cuneo fiscale a dare il colpo di grazia infatti nella differenza tra lordo e netto i single pagano il maggior scotto con cifre che i avvicinano al 50% mentre un lavoratore con moglie e figli a carico arriva al 36% di imposizione fiscale e contributiva. In considerazione poi ai dati Istat relativi all'indice di beni e servizi ed alla frequenza di acquisto, che tendenzialmente è del 4,8% , ci accorgiamo come lo stato non tiene quindi conto della correlazione e dell'adeguamento contrattuale delle retribuzioni in rapporto al vero costo della vita. Tale dato infatti viene infatti calcolato tenendo conto della dinamica dei prezzi dei soli prodotti acquistati con cadenza almeno mensile, escludendo elettronica di consumo e tariffe telefoniche che generalmente diminuiscono o aumentano molto poco. In parole povere i salari negli ultimi anni hanno subito uno stallo incredibile che ha portato il lavoratore italiano a guadagnare il 44% in meno di un suo pari Inglese. Una condizione dettata anche da Tricher governatore della Bce, che negli anni ha da sempre predicato la moderazione salariale come base contro l'inflazione e l'Italia a questo punto visti i risultati ne rappresenta la massima espressione Europea. Ad avvalorare questa linea l'ultima proposta contrattuale fatta dal governo ai dipendenti della sanità pubblica per il biennio economico 2008-2009 che vede un incremento tabellare al lordo di circa 76 euro per la categoria degli Infermieri laureati ,praticamente nulla considerando poi la relativa tassazione che depaupererà tale somma di circa il 40%. Tra le considerazioni d'obbligo ricordiamo la massima comune che correla ad una maggiore ricchezza pro capite un maggiore sviluppo economico del paese, favorendo il potere d'acquisto di ogni lavoratore italiano naturalmente.

Maurizio Cirignotta

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