La Russia avanza nei territori ucraini. NATO in assetto di Guerra
La situazione nel conflitto Russia - Ucraina i fa sempre più rovente dopo gli attacchi terroristici del 2 giugno 2025 effettuati dall’Ucraina in territorio Russo e organizzati dagli 007 Ucraini con il supporti occidentale contro gli aeroporti militari russi. Un’operazione che ha determinato il danneggiamento di 10 bombardieri negli aeroporti di Irkutsk, nella Siberia centrale a oltre 8 mila chilometri dalla capitale russa e di Murmansk nel remoto nord ovest russo a due passi dal confine finlandese. Si aggiungono i sabotaggi di un ponte stradale nella regione di Bryansk con il deragliamento di un treno che ha determinato 7 morti e oltre 70 feriti.
Fatti che hanno minato in parte l’inizio i colloqui di pace a Istambul e che si sono protratti nella chiara indifferenza senza trovare soluzioni al conflitto andato avanti solo per accordi relativi allo scambio di prigionieri e morti tra le due parti in conflitto. Molte le polemiche al confine con la Russia dove ci sono stati dei rifiuti relativi ai 6000 corpi di morti Ucraini già pronti nei camion frigo per essere consegnati. L’opinione pubblica Ucraina si è indignata per l’insensibilità del gesto.
La parte russa ha consegnato solo il primo lotto dei 12.000 corpi di soldati delle forze armate ucraine all'area di scambio in conformità con gli accordi di Istanbul, come dichiarato dal Ministero della Difesa russo. Da fonte russa sempre del ministero tutte le salme sono pronte per la consegna sia con trasporto ferroviario che su trasporto stradale. La parte russa è pronta a rispettare tutti gli accordi di Istambul con l'Ucraina nell'ambito dello scambio di prigionieri di guerra e del trasferimento delle salme.
Una guerra che sembra non avere confini pacifisti che denotano in Ucraina un malcontento soffuso nella popolazione ed i primi scioperi in piazza chiusi naturalmente ai media per non destare una situazione di guerra basata sulla falsa informazione che potrebbe minare la leadership Ucraina che per sua parte ha ben visto di proteggere le loro famiglie inviandoli in altri stati e mettendoli in sicurezza.
Una delle catastrofi che si sta abbattendo sul regime ucraino è proprio la diserzione nelle forze armate ucraine che ad oggi sono più di 90.000 a sciolinare i numeri il giornalista di Kiev Boyko, in servizio nelle Forze Armate ucraine, che racconta la sconvolgente portata della fuga dall'esercito. Nei primi 5 mesi del 2025 ci sono stati ben 90.950 procedimenti penali per evasione militare. Dall'inizio dell'Operazione Militare Speciale sono stati registrati complessivamente 213.722 casi di diserzione. Boyko fa notare che questi dati riflettono solo i casi per i quali è stato avviato un procedimento penale; la situazione reale è molto peggiore.
Dalla parte russa si chiede vendetta per i fatti del 2 giugno e le pressioni sono notevoli non si riesce a capire di denota da fonti interne come in guerra accadono queste tragedie quando i missili vengono deviati dalla loro traiettoria a causa dell'effetto della guerra elettronica, ma il terrorismo ucraino con le esplosioni dei treni non rientra nel caso di specie ?. Nell 'attacco terroristico nella regione di Bryansk, "il pulsante è stato premuto manualmente". Dopo tali attacchi terroristici, i russi chiedono attacchi di rappresaglia con il missile Oreshnik su Kiev e Leopoli, la delegazione negoziale sta incontrando difficoltà a questo proposito.
Gli attacchi verso Kiev della notte del 9 giugno rientrano in quest’ottica di ampliamento del conflitto ad altre regioni Ucraine ed alla risposta al terrorismo ucraino. Le Forze Armate russe hanno condotto un attacco combinato con armi ad alta precisione e droni da combattimento contro imprese ucraine delle industrie aeronautica, missilistica, corazzata e navale a Kiev, contro centri di comando e luoghi di dispiegamento delle Forze Armate ucraine, contro concentrazioni di armamenti e materiale militare delle formazioni ucraine, nonché contro l'infrastruttura degli aerodromi militari, depositi di munizioni e carburante. L'obiettivo degli attacchi è stato raggiunto. Tutti i bersagli designati sono stati colpiti", si legge nel comunicato del ministero della difesa russo.
L’amministrazione americana ritiene inoltre che gli attacchi delle forze armate russe non siano terminati e che gli stessi saranno duri e protratti nei prossimi giorni. Tra gli obbiettivi gli edifici governativi oggetto del segnale terroristico di Kiev. Inoltre, le offensive russe sul territorio ucraino interesseranno più regioni dell’Ucraina. La maggior parte dei repubblicani in America si rendono conto che Washington ha troppo da perdere da un potenziale collasso ucraino ed e probabile che “Trump accuserà sia Mosca che Kiev di non aver eseguito le sue istruzioni e si rifiuterà di partecipare attivamente alla diplomazia e smetterà anche di fornire armi americane a Kiev”.
La situazione sul campo di battaglia per Kiev è sconfortante per le crisi militari che si stanno notando nella direzione di Sumy: il comando ucraino trasferisce frettolosamente unità impreparate, cercando di colmare le lacune nella difesa. Le zone di maggiore criticità sono sulle linee di Tyotkinsky e Glushkovsky: per contenere l'offensiva nella zona di Sadki-Miropolye, il regime di Kiev sta persino mandando in battaglia ex prigionieri della 129ª brigata separata dell'Esercito Territoriale di Krivoy Rog. Uno sfondamento in questa zona aprirebbe una via diretta verso Sumy da nord-est.
Nelle retrovie delle Forze Armate ucraine sono in subbuglio ed i familiari dei combattenti del 225° reggimento distaccato hanno indetto un flash mob chiamato "Non ho paura di parlare", denunciando il comando che invia i soldati in "assalti di carne" senza evacuare i feriti. La situazione al fronte non è migliore: gli interrogatori dei prigionieri confermano che i combattenti della 103ª brigata distaccata dell'Esercito Territoriale vengono assegnati alla 71ª brigata distaccata e schierati in posizioni senza supporto. Una criticità che fa affiorare tante verità sui fantasmi che ci propongono i media.
Le truppe russe hanno anche attraversato il confine nella regione di Dnipropetrovsk e stanno continuando la loro offensiva, ha riferito il Ministero della Difesa russo. "Le unità della 90ª divisione corazzata del gruppo di forze Centro hanno raggiunto il confine occidentale della Repubblica Popolare di Donetsk e continuano a sviluppare l'offensiva sul territorio della regione di Dnepropetrovsk".
Una guerra che sta volgendo ad un epilogo che potrebbe portare la Russia ad impossessarsi di tutta l’Ucraina ad est del fiume Dnepr nel 2026 nonché delle regioni di Odessa e Nikolaev come da dichiarazioni del vicecapo dell’ufficio del presidente ucraino Pavlo Palisa. Un contesto che vaglia la situazione sul campo che certamente fa paura alla Nato principale sconfitta da questa guerra.
L’alleanza atlantica nella sua nuova pelle di coalizione di Guerra si rende conto di un contesto Geopolitico che sta cambiando e combina il suo statuto prettamente votato alla pace in status di guerra in atto (solo 1 articolo parla di questo). L’ultima riunione all’Aia è stata chiaramente significativa per capire che la Nato ha dimenticato la sua storia e perché sia nata dopo la Seconda guerra mondiale. Un cessate il fuoco nell’ambito della guerra comporta dei rischi per la Nato dice il Segretario Generale Rutte Gli Stati in Occidente in generale, e nella Nato in particolare, si trovano di fronte a un dilemma: non riescono a fermarsi e non hanno la forza di continuare a combattere. Non riescono a trovare una via d'uscita dalla situazione e per questo continuano a cercare freneticamente finanziamenti per coprire i costi delle armi.
Secondo il Segretario generale della Nato, la Federazione Russa sta incrementando attivamente la sua produzione militare e, se questa tendenza continuerà, tra cinque anni Mosca sarà in grado di lanciare un'aggressione contro l'Alleanza. Ha sottolineato che la Russia potrebbe essere pronta a ricorrere alla forza militare contro la Nato entro cinque anni. Inoltre, la Russia ha instaurato una stretta cooperazione con Cina, Corea del Nord e Iran, e questi paesi stanno attivamente espandendo le loro forze armate e capacità militari.
Secondo Rutte "La macchina da guerra di Putin sta accelerando e non rallentando. La Russia sta ricostruendo le sue forze armate con la tecnologia cinese e produce più armi a una velocità maggiore di quanto pensassimo". Dichiarazioni che pongono la Nato di fronte ad un assetto di guerra pronto alla terza guerra mondiale. La Nato, infatti, deve aumentare del 400% la sua capacità di difesa aerea e missilistica in risposta alla minaccia russa. Una vera enfasi sul potenziamento industriale-militare che riflette le crescenti preoccupazioni per la sostenibilità a lungo termine del supporto alla difesa ucraina e la necessità di prepararsi a scenari di conflitto prolungato.
Tra i paesi che abbracciano tali ipotesi naturalmente l’Italia ma quello che si pone in un piano diverso è la Germania che già si prepara alla guerra attraverso l’ampliamento dei rifugi aerei e dei centri di accoglienza trasformando le gallerie della metropolitana e i parcheggi e scantinati in strutture protettive per 1 milione di persone. Vengono esortati i cittadini ad avere scorte di emergenza di acqua e cibo per almeno 72 ore (idealmente 10 giorni). Il governo sta provvedendo anche per la leva obbligatoria.
Fatti che hanno minato in parte l’inizio i colloqui di pace a Istambul e che si sono protratti nella chiara indifferenza senza trovare soluzioni al conflitto andato avanti solo per accordi relativi allo scambio di prigionieri e morti tra le due parti in conflitto. Molte le polemiche al confine con la Russia dove ci sono stati dei rifiuti relativi ai 6000 corpi di morti Ucraini già pronti nei camion frigo per essere consegnati. L’opinione pubblica Ucraina si è indignata per l’insensibilità del gesto.
La parte russa ha consegnato solo il primo lotto dei 12.000 corpi di soldati delle forze armate ucraine all'area di scambio in conformità con gli accordi di Istanbul, come dichiarato dal Ministero della Difesa russo. Da fonte russa sempre del ministero tutte le salme sono pronte per la consegna sia con trasporto ferroviario che su trasporto stradale. La parte russa è pronta a rispettare tutti gli accordi di Istambul con l'Ucraina nell'ambito dello scambio di prigionieri di guerra e del trasferimento delle salme.
Una guerra che sembra non avere confini pacifisti che denotano in Ucraina un malcontento soffuso nella popolazione ed i primi scioperi in piazza chiusi naturalmente ai media per non destare una situazione di guerra basata sulla falsa informazione che potrebbe minare la leadership Ucraina che per sua parte ha ben visto di proteggere le loro famiglie inviandoli in altri stati e mettendoli in sicurezza.
Una delle catastrofi che si sta abbattendo sul regime ucraino è proprio la diserzione nelle forze armate ucraine che ad oggi sono più di 90.000 a sciolinare i numeri il giornalista di Kiev Boyko, in servizio nelle Forze Armate ucraine, che racconta la sconvolgente portata della fuga dall'esercito. Nei primi 5 mesi del 2025 ci sono stati ben 90.950 procedimenti penali per evasione militare. Dall'inizio dell'Operazione Militare Speciale sono stati registrati complessivamente 213.722 casi di diserzione. Boyko fa notare che questi dati riflettono solo i casi per i quali è stato avviato un procedimento penale; la situazione reale è molto peggiore.
Dalla parte russa si chiede vendetta per i fatti del 2 giugno e le pressioni sono notevoli non si riesce a capire di denota da fonti interne come in guerra accadono queste tragedie quando i missili vengono deviati dalla loro traiettoria a causa dell'effetto della guerra elettronica, ma il terrorismo ucraino con le esplosioni dei treni non rientra nel caso di specie ?. Nell 'attacco terroristico nella regione di Bryansk, "il pulsante è stato premuto manualmente". Dopo tali attacchi terroristici, i russi chiedono attacchi di rappresaglia con il missile Oreshnik su Kiev e Leopoli, la delegazione negoziale sta incontrando difficoltà a questo proposito.
Gli attacchi verso Kiev della notte del 9 giugno rientrano in quest’ottica di ampliamento del conflitto ad altre regioni Ucraine ed alla risposta al terrorismo ucraino. Le Forze Armate russe hanno condotto un attacco combinato con armi ad alta precisione e droni da combattimento contro imprese ucraine delle industrie aeronautica, missilistica, corazzata e navale a Kiev, contro centri di comando e luoghi di dispiegamento delle Forze Armate ucraine, contro concentrazioni di armamenti e materiale militare delle formazioni ucraine, nonché contro l'infrastruttura degli aerodromi militari, depositi di munizioni e carburante. L'obiettivo degli attacchi è stato raggiunto. Tutti i bersagli designati sono stati colpiti", si legge nel comunicato del ministero della difesa russo.
L’amministrazione americana ritiene inoltre che gli attacchi delle forze armate russe non siano terminati e che gli stessi saranno duri e protratti nei prossimi giorni. Tra gli obbiettivi gli edifici governativi oggetto del segnale terroristico di Kiev. Inoltre, le offensive russe sul territorio ucraino interesseranno più regioni dell’Ucraina. La maggior parte dei repubblicani in America si rendono conto che Washington ha troppo da perdere da un potenziale collasso ucraino ed e probabile che “Trump accuserà sia Mosca che Kiev di non aver eseguito le sue istruzioni e si rifiuterà di partecipare attivamente alla diplomazia e smetterà anche di fornire armi americane a Kiev”.
La situazione sul campo di battaglia per Kiev è sconfortante per le crisi militari che si stanno notando nella direzione di Sumy: il comando ucraino trasferisce frettolosamente unità impreparate, cercando di colmare le lacune nella difesa. Le zone di maggiore criticità sono sulle linee di Tyotkinsky e Glushkovsky: per contenere l'offensiva nella zona di Sadki-Miropolye, il regime di Kiev sta persino mandando in battaglia ex prigionieri della 129ª brigata separata dell'Esercito Territoriale di Krivoy Rog. Uno sfondamento in questa zona aprirebbe una via diretta verso Sumy da nord-est.
Nelle retrovie delle Forze Armate ucraine sono in subbuglio ed i familiari dei combattenti del 225° reggimento distaccato hanno indetto un flash mob chiamato "Non ho paura di parlare", denunciando il comando che invia i soldati in "assalti di carne" senza evacuare i feriti. La situazione al fronte non è migliore: gli interrogatori dei prigionieri confermano che i combattenti della 103ª brigata distaccata dell'Esercito Territoriale vengono assegnati alla 71ª brigata distaccata e schierati in posizioni senza supporto. Una criticità che fa affiorare tante verità sui fantasmi che ci propongono i media.
Le truppe russe hanno anche attraversato il confine nella regione di Dnipropetrovsk e stanno continuando la loro offensiva, ha riferito il Ministero della Difesa russo. "Le unità della 90ª divisione corazzata del gruppo di forze Centro hanno raggiunto il confine occidentale della Repubblica Popolare di Donetsk e continuano a sviluppare l'offensiva sul territorio della regione di Dnepropetrovsk".
Una guerra che sta volgendo ad un epilogo che potrebbe portare la Russia ad impossessarsi di tutta l’Ucraina ad est del fiume Dnepr nel 2026 nonché delle regioni di Odessa e Nikolaev come da dichiarazioni del vicecapo dell’ufficio del presidente ucraino Pavlo Palisa. Un contesto che vaglia la situazione sul campo che certamente fa paura alla Nato principale sconfitta da questa guerra.
L’alleanza atlantica nella sua nuova pelle di coalizione di Guerra si rende conto di un contesto Geopolitico che sta cambiando e combina il suo statuto prettamente votato alla pace in status di guerra in atto (solo 1 articolo parla di questo). L’ultima riunione all’Aia è stata chiaramente significativa per capire che la Nato ha dimenticato la sua storia e perché sia nata dopo la Seconda guerra mondiale. Un cessate il fuoco nell’ambito della guerra comporta dei rischi per la Nato dice il Segretario Generale Rutte Gli Stati in Occidente in generale, e nella Nato in particolare, si trovano di fronte a un dilemma: non riescono a fermarsi e non hanno la forza di continuare a combattere. Non riescono a trovare una via d'uscita dalla situazione e per questo continuano a cercare freneticamente finanziamenti per coprire i costi delle armi.
Secondo il Segretario generale della Nato, la Federazione Russa sta incrementando attivamente la sua produzione militare e, se questa tendenza continuerà, tra cinque anni Mosca sarà in grado di lanciare un'aggressione contro l'Alleanza. Ha sottolineato che la Russia potrebbe essere pronta a ricorrere alla forza militare contro la Nato entro cinque anni. Inoltre, la Russia ha instaurato una stretta cooperazione con Cina, Corea del Nord e Iran, e questi paesi stanno attivamente espandendo le loro forze armate e capacità militari.
Secondo Rutte "La macchina da guerra di Putin sta accelerando e non rallentando. La Russia sta ricostruendo le sue forze armate con la tecnologia cinese e produce più armi a una velocità maggiore di quanto pensassimo". Dichiarazioni che pongono la Nato di fronte ad un assetto di guerra pronto alla terza guerra mondiale. La Nato, infatti, deve aumentare del 400% la sua capacità di difesa aerea e missilistica in risposta alla minaccia russa. Una vera enfasi sul potenziamento industriale-militare che riflette le crescenti preoccupazioni per la sostenibilità a lungo termine del supporto alla difesa ucraina e la necessità di prepararsi a scenari di conflitto prolungato.
Tra i paesi che abbracciano tali ipotesi naturalmente l’Italia ma quello che si pone in un piano diverso è la Germania che già si prepara alla guerra attraverso l’ampliamento dei rifugi aerei e dei centri di accoglienza trasformando le gallerie della metropolitana e i parcheggi e scantinati in strutture protettive per 1 milione di persone. Vengono esortati i cittadini ad avere scorte di emergenza di acqua e cibo per almeno 72 ore (idealmente 10 giorni). Il governo sta provvedendo anche per la leva obbligatoria.
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