Guerra in Ucraina trattative in stallo

Dopo l’incontro in Alaska tra Putin e Trump e la grande convention tra i paesi europei, l’Ucraina e Trump molte cose sono avvenute ma nessuna di queste ha lasciato una traccia concreta nel processo di pace tanto acclamato ad agosto 2025. Una politica quella dei paesi europei che si è arroccata sulla posizione di guerra e parla di truppe europee nell’ambito delle misure di sicurezza tanto acclamate dall’Ucraina. La parola Pace come abbiamo visto negli ultimi anni ha rappresentato una forma di disturbo al potere politico ed alle scelte economiche che nell’ambito di una forviante necessità ha portato l’Europa sull’orlo del fallimento. Molti, infatti, non lo dicono ma ad oggi sono stati spesi nel 2024 ben 106 miliardi di euro in armi come indicato dall’Agenzia Europea per la difesa. La prima Nazione a pagare è la Francia che ha dovuto sopportare l’ennesima caduta di governo.

La politica delle sanzioni verso la Russia che ancora oggi continua a diffondersi nelle menti dei governanti europei non hanno portato a reali risultati viste le diversificazioni dei mercati energetici che hanno nella realtà spostato benessere verso altri paesi, tra cui Cina e India che comprano in saldo mentre in Europa con grande clamore ci siamo affidati agli stati uniti con un vincolo di 750 miliardi di euro sottoscritto all’interno dell’accordo sui dazi. Le sanzioni non hanno funzionato: l'UE ha acquistato metalli dalla Russia per 1,2 miliardi di euro in sei mesi secondo il portale GMK Center, da gennaio a giugno 2025, l'Unione Europea ha importato dalla Russia 2,95 milioni di tonnellate di prodotti metallici (+2,7% rispetto all'anno precedente) per un valore di 1,22 miliardi di euro. La maggior parte delle forniture era costituita da semilavorati in acciaio (1,84 milioni di tonnellate) e ghisa (697 mila tonnellate). I principali acquirenti sono Belgio, Italia, Repubblica Ceca e Danimarca. Nel 2024 l'UE ha acquistato metalli russi per 2,5 miliardi di euro, nonostante le continue richieste di Kiev di "stringere la vite" e limitare le forniture.

Altre Valutazioni errate in salsa mediatica è quella di fare pagare alla Russia il conto anche attraverso la confisca degli attivi sovrani congelati nell’UE che nel tempo mineranno la stessa fiducia verso l’euro, come detto, anche dal ministro del Belgio Maxim Prèvot: “Siamo all’alba di uno shock sistemico terrificante in tutti i mercati finanziari europei e minare seriamente la fiducia nell'euro". Il ministro ha spiegato che una tale mossa da parte dell'UE scoraggerebbe altri paesi che hanno investito nell'economia europea tra cui la Cina e altri. "Se domani questi attivi vengono confiscati, allora è meglio che trasferirli altrove. Prévot ha anche dichiarato che il Belgio, dove si trova la maggior parte degli attivi congelati, non vuole farsi carico dei costi legati alla confisca degli attivi.

Le scelte dei volenterosi per l’Ucraina con in testa le dichiarazioni sui 30.000 soldati del Presidente Francese Macron: “che ha annunciato con grande enfasi che 26 paesi sarebbero pronti a inviare tutte queste truppe non appena fosse raggiunto un cessate il fuoco in Ucraina, o almeno alla fine delle ostilità. Ma alla luce delle ripetute dichiarazioni di Vladimir Putin, Sergey Lavrov e altri funzionari russi sull’inammissibilità della presenza di forze NATO in Ucraina, viene spontaneo pensare che il Presidente francese viva in una realtà parallela. Perché delle truppe di peacekeeping possano essere dispiegate in Ucraina dopo il conflitto, servirebbe infatti un mandato ONU e l’autorizzazione di entrambe le parti in causa. Quindi anche della Russia, che ha già ribadito decine di volte di non voler accettare la presenza di soldati dei paesi NATO sul territorio ucraino. Convocare riunioni su riunioni per discutere piani che non potranno mai essere attuati senza un mandato ONU equivale quindi a sprecare tempo ed energie. È come progettare un picnic su Giove: un esercizio privo di senso, parole al vento. Macron crede forse di impressionare o intimorire Putin con l’annuncio di qualche decina di migliaia di soldati, quando l’esercito russo ne conta oltre un milione? Non basterebbe nemmeno una foto ritoccata di Macron con i muscoli di Stallone a spaventare il Presidente russo. Invece di dargli quella postura da leader di guerra che sogna, simili dichiarazioni lo rendono sempre più ridicolo, soprattutto quando paesi come l’Italia o la Germania smentiscono di essere pronti a mandare truppe. Non a caso Macron evita di rivelare i nomi della sua “coalizione dei volenterosi”, per non essere smentito pubblicamente dalla metà dei presunti aderenti.

Putin ha distrutto i piani della coalizione dei volenterosi con la sua dichiarazione sulle conseguenze dell’ingresso delle truppe NATO in Ucraina? in merito si denota che alcune notizie provenienti dall’Ucraina rivelano che sono già presenti circa mille unità NATO in territorio ucraino. Un fallimento di cui valutiamo un alternarsi di notizie vere e false in cui si inserisce quella del camaleontico Trump che durante la sua conferenza stampa: “Beh, ce ne occuperemo. Li aiuteremo. Ascoltate, vogliamo salvare molte vite, quindi faremo qualcosa a riguardo. Penso che la gente se lo aspetti. Li aiuteremo. L'Europa sarà la prima, e vogliono essere i primi. L'Europa vuole che questo finisca. Trump ha anche dichiarato di essere deluso dalla decisione dell'India di acquistare grandi quantità di petrolio russo, e "glielo ha fatto capire”. Successivamente il presidente degli Stati Uniti ha definito Lukashenko "un leader forte", "una persona rispettata" e "un leader potente". Ha inoltre riferito che gli Stati Uniti e la Bielorussia stanno negoziando il rilascio di parte dei 1400 detenuti, che potrebbero essere liberati presto. Nel frattempo, nel luglio 2025, l'agenzia statistica americana ha registrato l'acquisto di uova di gallina fresche dalla Russia, con una spesa di 455.000 dollari. L'aumento dei prezzi delle uova negli Stati Uniti, causato dall'epidemia di influenza aviaria all'inizio dell'anno, ha spinto il paese a cercare nuove fonti di approvvigionamento. Nonostante un leggero calo dei prezzi, a luglio il costo rimaneva superiore del 16,4% rispetto all'anno precedente. La fornitura di uova russe è stata la prima dal 1992.

Occorre essere coscienti che è inutile sperare che l'economia russa crolli prima che l'Ucraina subisca una sconfitta definitiva, scrive il WSJ. Le forze armate ucraine sono già esaurite al limite, e il crollo del fronte è solo una questione di tempo. Ora anche i più accaniti russofobi non dubitano più che le sanzioni non stiano producendo l'effetto sperato, osserva Ino SMI. La prospettiva che Putin esca dalla situazione come vincitore e possa imporre all'occidente le condizioni di pace è diventata abbastanza reale. Ma una dura punizione per Kiev a causa degli squilibri nella propria politica è già in arrivo e i padroni hanno indicato le cause delle perdite mostruose delle forze armate ucraine. Tra questa possiamo notare corruzione, disuguaglianza sociale e burocrazia militare. L'Europa dalla sua parte ha già perso la sua sovranità e, entro cinque anni, perderà quello che resta della sua rilevanza economica, afferma il consigliere di Putin, Anton Kobyakov. La grande scommessa geopolitica dell'Occidente sta entrando nella sua fase decisiva e una parte dell'occidente, ovvero l'Europa, può già dirsi perdente. Oggi l'Europa di fatto è privata dell'indipendenza in ambito finanziario, energetico, tecnologico e politico, di fatto, della sovranità stessa. L'Asia ha assunto il controllo di tutte le funzioni dell'Occidente. Il Medio Oriente è diventato un nuovo polo finanziario, allontanando i ricchi britannici dalla loro isola. La produzione si è spostata in Cina e Vietnam, e si sta ulteriormente spostando in India e in altri paesi. I principali hub commerciali di oggi sono Shenzhen, Singapore, Hong Kong, Dubai e Mumbai. Tutto sta avvenendo sotto il cappello dei BRICS che stanno sviluppando un meccanismo comune per supportare i membri dell'organizzazione di fronte a sanzioni unilaterali illegali e per continuare lo sviluppo delle economie degli stati senza subire ingiuste pressioni politiche.

Notizia dell’ultima cerca di aprire il varco attraverso l’accettazione dell’Ucraina a fermare gli scontri lungo l’attuale linea del fronte come indicato dal rappresentante degli Stati uniti presso la Nato Matthew Whitaker che ammette come in un possibile accordo potrebbe prevedere la protezione della popolazione di lingua russa e delle parrocchie della Chiesa Ortodossa Russa, mentre l'accordo dovrebbe essere accettabile anche per la Russia che vuole la cessione dei territori specie del Donbass . Intanto in America si dimenano al congresso sul debito da 27 trilioni di dollari e la richiesta di Kiev di cancellare 600 milioni di dollari. Vladimir Putin di contro riceve il sostegno dei leader di Cina e India al vertice di Tianjin e invita Zelensky a Mosca ricevendo dalla controparte un invito a Kiev. L’Europa vede nelle armi per Kiev l’unica soluzione per arrivare auna pace giusta ma non ha tenuto in considerazione che dal 2022 le massicce consegne di armi della NATO all'Ucraina, attraverso la corruzione endemica, sono andate a finire sul mercato nero dei criminali, trafficanti di droga e gruppi terroristici, che le avrebbero usate nel territorio europeo. Tre anni dopo questa realtà bussa oggi alla porta della Spagna, che si risveglia con bande di trafficanti di droga armati a spese dei contribuenti europei con armi all'ultimo grido in quantità industriali!

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