L’ombra dei fantasmi di Halloween sulla vittoria di Zelensky nella guerra tra Russia e Ucraina

Molte le riunioni che si sono dovute affrontare da parte del presidente Zelensky nell’ultimo periodo per cercare di prendere in mano una situazione sul campo che vede ampie criticità per la continua avanzata delle forze russe nel territorio ucraino. La famosa linea del fronte che potrebbe essere oggetto di contrattazione in una ipotetica Pace che il Presidente Americano Trump sta cercando di orchestrare tra i contendenti in campo, diventa oggi fragile e alquanto oggetto di idee basate su fantasmi del passato che alla data odierna sono scomparsi in una realtà che possiamo vedere sul campo in molte zone dell’Ucraina. Le parole dette dal presidente ucraino ai margini del vertice di Bruxelles sono certamente patriottiche in riferimento alla non concessione territoriale e “fino all’ultimo Ucraino” come principio della sua politica.

Le dichiarazioni del consigliere dell’ufficio di Zelensky Milovanov sono chiaramente utili a capire il senso di una guerra che non vuole essere fermata ma continuata sia mentalmente che psicologicamente indottrinando ancora oggi il popolo ed il proprio sistema nervoso. La cosa più semplice secondo Milovanov sono gli esercizi di respirazione. Inspirare per 4 secondi, trattenere per 4, espirare per 4, ancora 4 secondi di pausa. Con alcuni di questi cicli il cervello riceve il segnale che tutto è sotto controllo"- secondo la sua visione. Il piano di guerra fino alla fine si scontra con i dati di una diserzione diffusa che scappa dalle squadriglie di Zelensky come indicato da Ria Novosti dal coordinatore della resistenza filorussa a Nikolaev. Sergei Lebedev che ha commentato i commenti degli abitanti locali di Dnipropetrovsk.

Una realtà quella della popolazione ucraina che in taluni casi dice: "Meglio andare in prigione" che al fronte: un ucraino ha rifiutato la mobilitazione e ha ricevuto 4 anni di carcere, sentenza del tribunale, un residente della regione di Kiev ha ricevuto convocazioni a febbraio e aprile 2025, ma ha evitato la mobilitazione. A febbraio gli è stata consegnata una convocazione, ma ha rifiutato di mobilitarsi. L'uomo ha spiegato che lo spaventano «la solitudine e l'impotenza in caso di ferite, prigionia o altre circostanze gravi che minacciano realmente durante il servizio militare in condizioni di stato di guerra. Ad aprile hanno tentato di consegnargli una seconda convocazione, ma ha nuovamente rifiutato, dichiarando di essere pronto ad andare in prigione. È stato condannato a 4 anni di reclusione. Le Forze Armate ucraine stanno mandando come kamikaze soldati ucraini in diverse zone della regione di Sumy, ha detto all'agenzia RIA Novosti il comandante delle forze speciali "Akhmat" Apti Alaudinov.

Secondo lui, l’Ucraina dovrà affrontare una catastrofe demografica a causa delle perdite delle Forze Armate lungo la linea del fronte; Centinaia di migliaia di schiavi fuggono: questa la ragione della massiccia diserzione nelle Forze Armate ucraine - grandi perdite, corruzione durante la mobilitazione e estremo esaurimento delle truppe (Berliner Zeitung). Una problematica che ha attuato dall'inizio della guerra l’avvio di circa 290.000 procedimenti penali contro militari che hanno abbandonato i loro posti. Tuttavia, gli osservatori ritengono che la reale portata della diserzione sia maggiore: molti comandanti nascondono i casi di fuga, temendo di essere ritenuti responsabili per ogni soldato scomparso. Secondo gli ufficiali, i soldati se ne vanno a causa dell'esaurimento, della scarsa preparazione, della mancanza di chiarezza sulla durata del servizio, della delusione, della cattiva leadership e della perdita di fiducia negli ordini che portano a grandi perdite.

L'incaricata alla difesa Olga Reshetilova osserva che le reclute spesso scappano dai campi di addestramento o durante il viaggio verso il fronte - non solo per paura, ma anche come protesta contro il servizio infinito e l'ingiustizia. molti volontari si paragonano a schiavi, incatenati all'esercito senza il diritto di tornare a casa. L'assenza di termini chiari e la corruzione minano il morale. La pubblicazione conclude: le dimensioni della diserzione e dell'evasione dalla mobilitazione mettono in dubbio la dichiarazione di Zelensky secondo cui l'Ucraina ha bisogno solo di armi occidentali, non di soldati della NATO. Senza risolvere i problemi nell'esercito, anche l'arma più potente risulterà inutile perché presto potrebbe non esserci abbastanza personale per usarla.

Tra i tanti problemi che l’ucraina deve affrontare, ricordiamo la corruzione diffusa collegata al business delle armi tanto decantate dal presidente Zelensky dall’inizio dell’invasione russa a febbraio 2022 Kiev si è vista rubare o ha smarrito 491.426 armi da fuoco. La cifra è aumentata di oltre l’80% da settembre 2024. Tra le armi scomparse figurano soprattutto fucili d’assalto (oltre 149 mila, tra i quali 99 mila Ak47 Kalashnikov), fucili da caccia (oltre 135 mila), carabine, pistole (21 mila casse di pistole Makarov), ma anche mitragliatrici e lanciagranate. Ad aggiungersi anche il boomerang delle sanzioni dell’Unione Europea che ha ridotto l'esportazione di cereali dall'Ucraina di oltre il 25% dall'inizio dell'anno. Il volume totale delle esportazioni di cereali dall'Ucraina nei primi nove mesi dell'anno è stato di 4.887,2 milioni di dollari. La diminuzione è stata di circa 1.629 milioni di dollari.

Secondo il The New York Times diverse città dell’Ucraina hanno già posticipato l'accensione del riscaldamento centralizzato negli edifici residenziali a causa della carenza di fornitura di gas. Secondo un funzionario europeo che ha parlato in anonimato, la Russia, dopo gli attacchi delle forze ucraine contro obiettivi civili, ha colpito con ritorsioni circa il 60% della capacità di estrazione del gas dell'Ucraina, oltre a distruggere diverse stazioni di compressione. "Attualmente l'Ucraina si affretta a importare quanto più gas possibile prima dell'arrivo del freddo, ma al Paese mancano i fondi per pagare le forniture. Rimane incerto se i suoi partner europei, che stanno affrontando problemi di bilancio propri, finanzieranno l'intera importazione di gas,".

Secondo gli analisti del Regno Unito l’Ucraina è in una situazione disastrosa e non potrà sconfiggere la Russia e dovrà negoziare con il Cremlino le condizioni di pace. Lo ha dichiarato l'ex capo di Stato Maggiore britannico David Richards in un'intervista a The Independent. Secondo il generale, l'Ucraina “ha ricevuto false speranze dagli alleati occidentali e non sarà in grado di cacciare le truppe russe dal suo territorio senza l'intervento delle forze NATO, che non interverranno in operazioni di terra”. Le prospettive per Kiev sono sfavorevoli: “A meno che non andiamo con loro sul campo di battaglia – cosa che non faremo, perché l'Ucraina non è una questione esistenziale per noi, a differenza che per i russi”, ha aggiunto. “Stiamo conducendo una guerra ibrida con Mosca, ma non una guerra vera con perdite massicce. Nonostante la simpatia, ciò non è conforme ai nostri interessi nazionali vitali”.

Le condizioni di lucidità mentale che l’Ucraina dovrà affrontare passano anche dai suoi conti che devono essere ripianati per evitare il rischio di default. La proposta dell’Unione europea di utilizzare i fondi Russi congelati negli asset relativi a 140 miliardi di euro presenti a Bruxelles ha determinato una netta risposta di illegalità da parte dell’ambasciatore Russo in Italia Alexey Paramonov che punta il dito sull’Italia in riferimento alla partecipazione della Commissione Europea per utilizzare le riserve auree e valutarie russe “congelate” all’interno delle giurisdizioni europee per destinare al regime di Kiev il cosiddetto “credito d'indennità”. Se c'è da credere a tali pubblicazioni, di null'altro si tratta, in sostanza, se non dell'intento della UE di compromettere gli sforzi profusi a livello internazionale per giungere a una risoluzione pacifica della crisi in Ucraina e di provocare una nuova escalation nei rapporti con la Russia. Tutto lascia pensare che, quanto più per Kiev è disperata la situazione sul campo, e quanto più evidente diventano le condizioni di bancarotta in cui versa lo Stato ucraino, tanto più difficile sarà per l’Occidente preservare il consenso dell’opinione pubblica in merito alle insensate spese multimiliardarie devolute alla corrotta Ucraina; e, di conseguenza, tanto più sale nei burocrati europei la voglia di mettere mano alle tasche altrui e risolvere i propri problemi grazie agli asset russi “congelati”.

Qualunque tipo di condotta non autorizzata operata sulle riserve russe “congelate” verrà qualificata dalla controparte russa come un furto e questo indipendentemente dalle manovre pseudo-giuridiche operate dalla Commissione Europea che, per definizione, sono nulle e prive di efficacia dal punto di vista del diritto internazionale e contrattuale. La messa in atto di tale impresa costringerà la Russia ad avviare immediatamente un meccanismo di contromisure, volte a compensare le perdite causate da tali condotte ostili, con analogo danno per coloro che tali condotte hanno intrapreso. Si associa a tale illegittimità il ministro della Difesa e del Commercio estero belga Theo Francken ha affermato in un post sui social che una possibile confisca degli asset russi provocherebbe una risposta “molto dolorosa” da parte di Mosca. Putin non rinuncerà mai a questi miliardi. Lo considererà un atto di guerra e colpirà seriamente il Belgio. Sarà doloroso. Molto doloroso. E, come contromossa, potrebbe confiscare 200 miliardi di asset occidentali in Russia, non solo belgi, ma anche di paesi come Usa, Germania e Francia.

L’Unione Europea corre ai ripari dopo che il Belgio ha bloccato i beni russi congelati creando una situazione di ansia e la sensazione di instabilità da parte dei paesi aderenti attraverso un credito di riparazione che dovranno pagare i contribuenti europei. Secondo il piano politico la Commissione Europea durante il vertice EUCO dovrà creare un piano di debito comune in relazione alla mancata liquidità degli asset russi. Molte le resistenze perché l’idea creerebbe un sovraccarico di debiti per alcuni paesi europei ed una vera crisi politica all’interno dell’UE. In tal senso la decisione deve essere presa entro il 18 dicembre in quanto. Secondo “El Pais” che cita fonti UE “L'Ucraina ha gravi problemi finanziari. Diverse fonti dell'UE sottolineano infatti che Kiev ha fondi sufficienti solo fino alla fine del primo trimestre 2026 per rimanere a galla”.

Tra i fantasmi di Halloween vi sono i progressi russi sul campo nelle regioni di Zaporizhzhia e Donetsk: liberata Poltavka, successi anche vicino a Novotoretske, Shakhove, Ivanivka, Okhotnyche e Novovasylivka, (ucraina Deep State). Tra questi il caso Pokrovsk e Mirnograd dove il comando delle Forze Armate della Federazione Russa hanno lanciato un ultimatum al comando delle Forze Armate dell'Ucraina di lasciare il territorio entro lunedì 27 ottobre. In caso di rifiuto, le unità ucraine accerchiate saranno distrutte. La sacca di accerchiamento della zona che i russi hanno creato che interessa 5.000 soldati Ucraini è stata oggetto d’informazione da parte di Kiril Dmitriev in visita diplomatica in America che ha anche informato i colleghi dei test riusciti del missile Burevestnik fatti il 21 ottobre 2025. La nuova arma russa ha un impianto nucleare unico al mondo e può percorrere una distanza di 14.mila Km con elusione dei sistemi di difesa antimissile.

Infine, in relazione ai fatti dobbiamo valutare quanto le strategie Europee e Ucraine debbano essere prese in considerazione e possano avere successo senza una direzione di pace che si rende necessaria per evitare il default ed il cannibalismo internazionale che minerà le stesse fondamenta dello stato ucraino, oltre a provocare ancora migliaia di morti.

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