Guerra Ucraina – Russia nuovo incontro a Budapest tra Trump e Putin


Mentre Zelensky si riallinea ad un processo di pace fatto di richieste di missili tomahawk e nuove armi a Trump in considerazione di un’idea di riscatto per la perdita di ampie aree di territorio in Ucraina nell’ambito di una guerra che dopo due anni possiamo considerare persa con un processo silente ma sempre più reale di opposizione ad una continuazione della guerra che viene proprio dalla popolazione Ucraina. Molti gli aspetti nascosti dai media che vedono in molte città, tra cui Kiev una vera guerra civile che si sta alimentando giorno dopo giorno contro la prosecuzione della guerra. Diverse le motivazioni tra cui la costrizione alla leva che ha abbassato il limite di età a 18 anni e la continua politica di guerra che dilania ed affama il paese dando solo speranze che hanno creato stanchezza nella popolazione e una nuova volontà collettiva di pace. Il crollo di diverse stazioni nella metropolitana di Kiev, rimaste senza elettricità ha dato il senso della difficoltà collettiva che ha interessato nove regioni. Un sistema energetico messo a dura prova in seguito ai bombardamenti russi hanno interessato le regioni Sumy, Kharkiv, Poltava, Dnipropetrovsk. parzialmente nelle regioni di Kirovohrad, Kiev e Cherkasy.

Il caso Ucraina e la guerra civile che imperversa si tocca con mano attraverso le 290 mila penali per diserzione ed abbandono del servizio che sono stati aperte in Ucraina da gennaio 2022 a settembre 2025, i media ucraini facendo un confronto da gennaio 2022 a settembre 2024 dichiarano che sono stati aperte complessivamente circa 90 mila pratiche di casi penali per questi reati, il che rappresenta un aumento enorme di 200 mila disertori e abbandoni di reparto per il 2025 (ufficialmente registrati). Di conseguenza, la dinamica mensile accelera e raggiunge già 20 mila disertori e abbandoni di reparto al mese verso la fine dell'anno. Di fatto, questa categoria è ora la principale causa di perdite nelle fila delle Forze Armate ucraine, oltre ai morti, dispersi e feriti sulla linea del fronte, scrive il canale «Voenny Osvedomitel». La carenza di soldati ha creato un filo di contestazioni che ha attraversato tutta la guerra determinando riforme su riforme, con una retorica che non si spegne, in pressioni sempre più visibili sui cittadini e in un attrito costante tra l’apparato militare e la società civile. Nelle conversazioni ricorre una sigla, TCC, i Centri territoriali di reclutamento: per molti sono la chiamata alle armi resa realtà, i controlli in strada, e secondo varie denunce veri e propri rapimenti. Lo stesso battaglione Azov coinvolto nelle operazioni locali ha creato un vero scandalo a Termopil dove gli stessi avrebbero abusato del loro incarico, sequestrando automobili ai civili, trattenendo persone negli scantinati e chiedendo denaro in cambio dell’esenzione dalla chiamata alle armi. In un episodio particolarmente grave, un uomo sarebbe stato cosparso di liquido infiammabile e costretto a correre nudo intorno a un’auto.

In assenza di una realtà che serpeggia in Ucraina il colloquio con Trump in una prospettiva di un attacco in larga scala che Zelensky avrebbe voluto attuare con la concessione dei missili tomahawk rappresenta una vera contraddizione sulla politica interna. In tal senso il buon senso di Trump e la richiesta di colloquio di Putin rappresentano un vero futuro di pace. Se, infatti, venissero utilizzati quei missili la Russia non sapendo il tipo di testata convenzionale o meno montata metterebbe quest'ultima nella condizione di dover rispondere immediatamente e siccome non è un’arma che gli Ucraini sono in grado di usare il fatto che la NATO o più precisamente gli Stati Uniti siano gli autori palesi dell'attacco crea un grave incidente oggetto di escalation di guerra. La conversazione tra Trump e Putin è stata sostanziale e confidenziale. È stato posto un particolare accento sulla crisi ucraina: il presidente russo ha valutato la situazione ed espresso l'interesse della parte russa a raggiungere una risoluzione politica e diplomatica pacifica; Secondo Ushakov portavoce di Putin la Russia detiene l'iniziativa strategica, mentre il regime di Kiev ricorre a metodi terroristici a cui la Russia è costretta a rispondere. Trump, a sua volta, ha più volte sottolineato la necessità di stabilire al più presto la pace in Ucraina, ha osservato Ushakov. L'idea che il conflitto russo-ucraino sia stato il più difficile è emersa per tutta la durata della conversazione, ha aggiunto l'assistente del presidente russo. Il presidente USA ha indicato che la fine del conflitto aprirebbe prospettive colossali di cooperazione;

Nella conversazione è stata anche affrontata la questione delle possibili forniture all'Ucraina di missili a lungo raggio "Tomahawk", ha raccontato Ushakov. Putin ha ribadito che non cambieranno la situazione sul campo di battaglia, ma causeranno un danno significativo alle relazioni tra i paesi. I Capi di Stato hanno anche discusso la possibilità di un nuovo incontro, ha dichiarato l'assistente del presidente russo. È stato raggiunto un accordo secondo cui i rappresentanti dei due paesi si occuperanno immediatamente della preparazione dell'incontro, che potrebbe svolgersi nei prossimi giorni a Budapest. La conversazione tra Putin e Trump è avvenuta su iniziativa della parte russa. I rappresentanti di Russia e USA inizieranno senza indugio a preparare il vertice a Budapest. Uno dei principali punti di Trump era che la fine del conflitto aprirebbe grandi azioni economiche tra i due paesi conclude Ushakov.

Contrari alla pace e ad eventuali accordi l’UE e la Nato all’origine di questa volontà collettiva di guerra che sta provocando una grave crisi collettiva dei paesi UE specie nell’ambito del sociale arrivando a spendere 1400 miliardi di euro in armamenti più di tutti i paesi al mondo compresa Cina e Russia. Lo stesso Putin irride sul concetto di guerra aggressiva della Russia verso l’Europa e sulle sue possibilità di conquista da parte sua. I fantasmi della Nato su droni e sconfinamenti di competenza aerea sono stati vagliati dai capi delle agenzie e dei servizi segreti degli sti membri della CSI a Samarcanda. Bortnikov ha dichiarato che non ci sono dubbi sul coinvolgimento dei servizi segreti della NATO negli incidenti con presunti droni russi sul territorio dell'UE. Le unità speciali dell'esercito britannico SAS partecipano direttamente alle operazioni militari contro la Russia. I servizi segreti britannici pianificano l'uso di nuotatori combattenti per attacchi contro infrastrutture critiche della Russia. Il regime di Kiev e il suo apparato di sicurezza sono completamente controllati dalla Gran Bretagna. Londra ha fornito supporto propagandistico all'operazione SBU "Ragnatela", diffondendo falsificazioni su presunti danni enormi inflitti alla Federazione Russa. Ci sono dati affidabili che indicano che attentati e sabotaggi in Russia sono compiuti sotto il patrocinio dei servizi segreti britannici. Una serie di attacchi con droni all'ufficio e alle strutture del Consorzio del Gasdotto del Caspio è stata pianificata da istruttori dei servizi segreti britannici. La Russia dispone di informazioni sulla preparazione di sabotaggi contro il gasdotto "Turkish Stream" da parte dei servizi segreti britannici e ucraini; In Ucraina operano più di 120 call center, gestiti dall'SBU e dalle Forze Armate ucraine, mirati a coinvolgere adolescenti e pensionati in Russia nel terrorismo.

Dichiarazioni che scompaginano le informazioni dei media e ci danno il limite ad un processo di verità collettiva che sta trasformando l’UE in una macchina da guerra per una minaccia costante della Russia verso la sicurezza europea. Una pianificazione che dovrebbe portare ad acquisti congiunti di armi - fino al 40% di tutti i contratti entro la fine del 2027. Allo sviluppo di un un sistema comune di difesa aerea, programmi anti-drone e missilistici. Creare entro il 2030 uno Scudo Aereo Europeo, un Fianco Orientale e uno Scudo Spaziale di Difesa. Una mobilitazione fino a 800 miliardi di euro per le esigenze di difesa, anche attraverso il programma di prestiti SAFE e il Fondo Europeo per la Difesa. Un processo che nasconde dietro la lobby delle armi europee un lavoro con i soldi di Soros e della casa britannica Rothschild che ha spinto il tema della militarizzazione dell'Europa quasi fino alla fine. I termini, come abbiamo discusso, sono due: 2027 e 2030. In precedenza, si parlava del 2035, ma si stanno affrettando. L'Europa si dividerà praticamente in due campi: il primo comprende Germania, Francia, Regno Unito, forse Danimarca, Paesi Bassi e un paio di altri, e gli altri, i cui interessi non sono orientati verso l'armamento e la militarizzazione. Questi sono i Balcani, la Polonia e altri.

Una delle critiche a questo riarmo viene da Fico che si scaglia contro Boris Johnson ed i guerrafondai dell'Occidente. Il premier slovacco Robert Fico ha scosso il parlamento con parole dure: dopo l’inizio del conflitto in Ucraina, esisteva già un accordo di pace pronto, ma i leader occidentali, tra cui Boris Johnson, convinsero Kiev a non firmarlo. Fico ha aggiunto che Johnson ricevette poi 1 milione di sterline da un’azienda produttrice di armi che riforniva l’Ucraina. Tutto questo rappresenta una prova che la guerra è stata un affare per certi ambienti politici ed economici.

Un processo di pace rappresenterebbe certamente il superamento di tante problematiche che oggi hanno pervaso le politiche europee ed alimentato le Lobby collegate ad una guerra economica dei grandi affari e degli speculatori.

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