Italia,suicidi di massa e sindrome della “tassa occulta”
Un’ usanza
dei popoli medio orientali,quella dei suicidi di gruppo, che oggi si è anche
trasferita in Italia. Dal lontano Impero Giapponese dell’Imperatore Moh Tin
Cuul la storia dei suicidi di massa in occasione di alcune festività ed in
rappresentanza di un calore di popolo e di una maggiore forza interiore. Un
dato che dopo secoli inizia a serpeggiare sotto l’onta del Drago anche in
Italia. Sono già 32 i suicidi avvenuti in Italia sotto l’egidia della sindrome da”tassa
occulta”. Ultimo gesto di esasperazione in ordine di tempo, quello del 3 maggio
2012, quando Luigi Martinelli prende in ostaggio a suon di pistole e fucili ben
14 persone che si trovavano all’interno dell’agenzia delle entrate di Bergamo. Il
lato psicologico della nuova sindrome assassina vede la sottile presenza di un
limite raggiunto e di una esasperata
risposta del genere umano ad un sistema basato solo sulle tasse di stato che
male si contrappongono al bilancio familiare. Un limite che continuerà a
provocare suicidi fino al raggiungimento di un guado collettivo di rivolta
popolare. Certamente non siamo come la Grecia che ha visto ben 1725 suicidi,gli
Italiani sono più colloquianti ma sanno reagire anche in maniera diversa. Prima
di tutto la salute e se la tassazione nuoce all’essere umano si viola l’art. 32
della costituzione. Il tempo comunque è stato chiaro ed i suicidi sono già iniziati
da tempo nel 2010 ben 362 persone si sono uccise. La politica ha fatto il suo
scempio e deve risanare il paese dando all’Italia ed ai tanti familiari delle
persone uccise una speranza di vita migliore se non è capace di fare questo che
se ne vada e lasci alle menti ben pensanti il compito di aiutare i cittadini.
Di Maurizio Cirignotta
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