Gela, prezzo del pane alle stelle
Solo una riunione fatta nei giorni scorsi e organizzata dai sindacati dei panificatori della città del Golfo ed alla presenza di alcuni deputati regionali, ha sancito l’aumento della prezzo del pane a Gela. Un bene di primo consumo ed importanza per l’alimentazione umana, così lo possiamo definire, toccherà da domani 27 marzo 2012 la ragguardevole cifra di euro 2,50 pro kilo. Un vero regalo di pasqua per i cittadini che nei giorni scorsi hanno comprato il pane a 1 euro al kilo (tariffa di protesta) con un aumento rispetto alla vecchia tariffa di 2 euro, già standardizzata da alcuni anni, del 25 %. Molti i mugugni e le sorprese che comunque vedremo nei prossimi giorni,infatti, sembra che all’interno del Sindacato panificatori Gelesi ci siano delle vere lobby di potere che tendono a favorire chi si può permettere una vera rete di distribuzione porta a porta con i furgoncini gettando nel disagio economico e commerciale gli altri panificatori che vendono il pane al dettaglio in negozio. Saranno proprio questi a gettare la spugna del corporativismo sindacale e vendere nei prossimi giorni il pane a 1 euro al kilo. Un sistema, quello dei panificatori gelesi, che sicuramente è fuori controllo e che viene gestito da poteri locali che oggi possono anche usufruire dell’effetto liberalizzazioni. La considerazione stranamente veritierà però viene dagli agricoltori di Gela che coltivano il grano in riferimento alle quote CEE sancite ad ettaro e che permettono di avere un piccolo contributo che si aggira intorno ai 250 euro. Da un’intervista ad un piccolo proprietario terriero si capisce come il sistema grano non sia più gratificante: “Non riusciamo a pareggiare entrate ed uscite e noi piccoli agricoltori non vogliamo più produrre grano, non è più conveniente !!” I costi ,infatti, sono esorbitanti perché le spese si aggirano intorno a 3000 euro ad ettaro pro anno e la vendita del grano viene taglieggiata dal mercato con un costo al commerciante di 25 cent pro kilo. “Siamo”- continua l’agricoltore di Gela -“Costretti ad acquistare le sementi per la semina a 35 cent pro kilo e ricordo non è grano locale ma proviene dall’Olanda e dalla Russia, il nostro grano viene inviato invece alla produzione della pasta”. Tornando al pane quotidiano siamo riusciti a sapere che il costo della farina è di circa 40 cent al kilo e valutando i vari passaggi dal produttore al consumatore notiamo un appannaggio pro kilo di circa 2,10 euro che sembrano essere eccessivi per un bene vitale per i cittadini.
Di Maurizio Cirignotta
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