Sicilia: Riforma della sanità Territoriale in scadenza a Giugno 2026, ANAFePC chiede maggiori chiarimenti dall'Assessorato
ANAFePC, l’Accademia Nazionale per l’Alta Formazione e Promozione della Cultura prosegue il suo impegno attraverso focus periodici sui temi strategici per il futuro della Paese e delle varie comunità. Oggi l’attenzione torna sulla sanità siciliana, in vista della scadenza utile di giugno 2026 per l’attuazione del DM 77/2022 sulla riforma della sanità territoriale.
Il diritto alla salute viene garantito dalla Costituzione e richiede nella sua attuazione degli standard uniformi e adeguati in tutta la regione siciliana. I dati Agenas di settembre 2025 collocano la Sicilia al 17° posto per attuazione della riforma, evidenziando chiari ritardi che impongono la richiesta di una maggiore trasparenza e responsabilità oltre che interventi urgenti. I cittadini devono conoscere le reali azioni che verranno avviate dalla Regione e dalle Asp per rafforzare la sanità di prossimità: utili il coordinamento tra enti, la copertura dei servizi, le assunzioni, gli investimenti e l'utilizzo delle risorse del Pnrr. Solo così si potrà garantire la presa in carico dei più fragili ed evitare il ricorso al privato, tutelando equità e universalità del Servizio Sanitario Nazionale.
“È fondamentale che i cittadini siano informati con chiarezza sullo stato della riforma sanitaria in Sicilia – dichiara Calogero Coniglio, presidente ANAFePC Accademia Nazionale per l’Alta Formazione e Promozione della Cultura - “sentiamo il dovere civico di stimolare un confronto serio tra istituzioni, operatori e cittadini”.
ANAFePC chiede che, prima della scadenza di giugno 2026, l’Assessorato regionale alla Salute chiarisca gli obiettivi raggiunti, le criticità, le prossime tappe e le soluzioni. In gioco ci sono la salute dei cittadini, la fiducia istituzionale e la tenuta del sistema sanitario siciliano.
È doveroso che l’Assessorato regionale alla Salute fornisca ai cittadini un’informativa chiara sull’avanzamento della riforma, indicando quali strutture e servizi sono attivi e quali criticità sono oggetto di rallentamento sui tempi previsti. L’attuazione è fondamentale per risolvere i problemi quotidiani come assistenza domiciliare frammentata, pronto soccorso intasati, lunghe liste d’attesa e carenza di personale medico, infermieristico, tecnico e di supporto, oltre alle difficoltà nei servizi territoriali e consultori.
“Le criticità del sistema sanitario regionale sono evidenti – “aggiunge Maurizio Cirignotta, vicepresidente ANAFePC – “serve una svolta concreta per garantire equità e centralità della persona, evitando che i ritardi sul DM 77 compromettano un’occasione storica per la Sicilia”.
Il Decreto Ministeriale 77/2022, che dovrebbe rivoluzionare l’assistenza sul territorio, prevede strumenti precisi: le Case della Comunità, le Centrali Operative Territoriali (COT), gli Ospedali di Comunità, i servizi di Assistenza Domiciliare Integrata (ADI). Tuttavia, ad oggi, l’informazione pubblica sul loro stato di realizzazione è scarsa e frammentaria.
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