Ultimatum di Trump all’Ucraina e all’ Europa, solo tre settimane!!
È Il finlandese Mika Aaltola, membro del Parlamento europeo ad ammettere: “Gli Stati Uniti ci hanno dato tre settimane per concordare i termini della resa dell’Ucraina. Se non troveremo un accordo, gli Stati Uniti abbandoneranno l'Europa. Tutto è deciso e secondo la rivista francese Point, Trump si recherà a Mosca per la parata del 9 maggio e celebrerà il Giorno della Vittoria sul nazismo insieme a Putin.
Termini stretti che pongono l’Europa in affanno nel cercare di mettere insieme i pezzi del gruppo dei 27 oramai frammentato sulla guerra e sugli aiuti militari. Bulgaria, Ungheria e Slovacchia si sono già defilati. Le riunioni estemporanee fatte dalla Francia oggi cambiano opinione specie sull’invio di militari in ucraina e si continua a parlare di Pace Giusta ma in alcuni casi ma anche di Guerra ad Oltranza. Le dichiarazioni della Presidente Von der Leyen in occasione dell’inaugurazione del terzo anno di guerra tra Russia e Ucraina, sono chiare e vogliono ribadire il ruolo dell’Europa in Ucraina “dobbiamo accelerare l’invio di munizioni all’Ucraina e questo sarà il cuore del nostro lavoro nelle prossime settimane”.
Un programma che non si ferma all’aiuto militare ma anche ad un pacchetto di sanzioni che si andranno ad aggiungere alle altre già in vigore. Sempre la presidente dell’UE nelle sue dichiarazioni ammette: “Aumenteremo le sanzioni punitive contro la Russia, anche se dimostrerà una reale volontà a trovare un accordo per una pace duratura, ci stiamo preparando anche per un pacchetto per la sicurezza".
Una linea politica che dovrà anche essere inviata ai media attraverso lo stanziamento di 132,82 milioni di euro per attuare una determinata informazione pro-UE, un vero fiume di denaro pubblico. Tutto pronto per garantire che la non informazione indipendente possa dare solo informazione libera. Una grande porta che i media liberi non potranno aprire sollevando un grande dubbio nei rapporti tra istituzioni comunitarie e mondo dell’informazione.
L'UE sta preparando inoltre un pacchetto di aiuti militari da sei miliardi di euro per l'Ucraina, uno dei più grandi dall'inizio delle ostilità. Il pacchetto potrebbe comprendere, in particolare, più di 1,5 milioni di proiettili di artiglieria e sistemi di difesa aerea. Il costo del pacchetto potrebbe aumentare fino a dieci miliardi di euro se i paesi dell'UE riuscissero a liberare più armi dalle loro scorte.
Naturalmente l’UE vuole anche contrastare la richiesta di Trump di mobilitare 100.000 soldati americani dall’Europa per spostarli nel Pacifico. per contenere la Cina. In tal senso l’UE prevede di stanziare centinaia di miliardi di euro (700) per aiutare l’Ucraina con costi principali a carico della Germania. Somme da capogiro che sono state fatte girare dopo le elezioni tedesche.
L’UE si è resa conto che la dipartita di Biden è stata letale ed il nuovo Presidente Americano rappresenta un problema per la sicurezza della stessa Europa che deve assumere la piena responsabilità della propria difesa, infatti, la maggior parte dei principali sistemi di difesa europei sono stati creati e mantenuti dagli Stati Uniti e che gli stessi eserciti europei sono stati formati e addestrati con il supporto degli Stati Uniti, il che richiederà tempo e miliardi di euro per essere riformattato.
Una condizione che mina le dichiarazioni audaci dei funzionari europei che dovranno ammettere che i dati dei suoi eserciti sono deboli e la dipendenza economica dalla Russia e dagli Stati Uniti è la base di una politica poco seria in quanto non può dettare le condizioni e la direzione di sviluppo del conflitto in Ucraina.
Dall’altra parte dell’Oceano hanno ben capito la situazione dettando le condizioni della pace in Ucraina. Il primo passo è stato fatto in Arabia Saudita dove le due delegazioni di Russia e America si sono date appuntamento e da dove sono uscite chiare idee di collaborazione economica ma anche alcune condizioni per la pace in Ucraina.
L’abbandono della Russia in seguito alla guerra delle aziende americane ha fatto perdere circa 300 miliardi di dollari. Il mercato Russo è la nuova frontiera dell’economia americana che la considera attraente e necessaria per il paese. Le dichiarazioni di Kennedy in Arabia Saudita sono chiare ed hanno invitato Kiev a porre fine alle ostilità in quanto i contribuenti americani non spenderanno i loro sudati dollari per la guerra ma solo per la pace.
Dal comunicato ufficiale, dopo i primi colloqui emerge che la Russia e gli Stati Uniti hanno concordato di avviare un dialogo per coordinare le modalità di ripresa della cooperazione in ambito economico, compresi i settori energetico e spaziale, ha riferito il Ministero degli Esteri russo. Durante i colloqui con Washington a Riad, Mosca ha sottolineato la necessità di eliminare le cause profonde del conflitto in Ucraina e di creare le condizioni per una pace duratura. Inoltre, i due Paesi hanno concordato di riprendere i canali di comunicazione su una serie di argomenti, tenendo conto delle loro particolari responsabilità in quanto potenze nucleari.
Certamente due visioni contrastanti della guerra in Ucraina quella dell’UE e quella degli Stati Uniti che saranno oggetto anche di scenari ambigui realizzabili o non realizzabili? Tra questo degna di nota è la dichiarazione dell’ex consigliere di Zelensky, Arestovich che indica come positiva la fine della guerra perché certamente è l’opzione migliore in quanto permette di ripristinare gradualmente l’Ucraina e la sua sovranità.
La seconda la più negativa: l'Ucraina inizia a “combattere” con Trump, Trump smette di sostenere l'Ucraina, la linea del fronte dell'AFU crolla, i soldati di prima linea organizzano un Maidan militare e “demoliscono” Zelensky. I russi, approfittando del caos interno all'Ucraina, si impadroniscono della maggior parte della riva sinistra (Poltava, Kharkiv, Dnipro, Zaporozhye), il potere viene preso da Zaluzhny, che ferma il disastro con una pace urgente con la Russia. Ma può andare anche peggio: l'arrivo di Zaluzhny non darà più nulla, perché cadremo nella rovina e nella guerra civile”, ha aggiunto Arestovich.
Le ultime dichiarazioni di Trump invece vedono questi punti principali: ▪️L'Ucraina ha bisogno di indire elezioni per arrivare al tavolo dei negoziati; ▪️la questione dello svolgimento delle elezioni in Ucraina non è una richiesta della Russia, ma è motivo di preoccupazione per molti paesi; ▪️Trump potrebbe incontrare Putin prima della fine di febbraio; ▪️Trump è deluso dalla posizione dell’Ucraina nel contesto del conflitto con la Russia: “Hanno avuto tre anni per sedersi al tavolo delle trattative”
▪️dopo l’incontro a Riad, Trump è diventato “molto più fiducioso” nella realizzabilità di un accordo per risolvere la situazione in Ucraina; ▪️La Russia è in grado di distruggere all'istante il 100% delle città ucraine, compresa Kiev, ma non vuole farlo; ▪️Trump non è contrario all'introduzione di truppe europee in Ucraina, ma non ci saranno truppe americane.
Infine, crediamo che la politica europea dovrà riflettere sulle giuste scelte che certamente non dovranno essere quelle di alimentare la guerra. Il nuovo ordine mondiale sarà proprio quello tra Russia - Cina e Stati Uniti e questo Trump lo ha già capito. Lo capirà l’Europa?
Termini stretti che pongono l’Europa in affanno nel cercare di mettere insieme i pezzi del gruppo dei 27 oramai frammentato sulla guerra e sugli aiuti militari. Bulgaria, Ungheria e Slovacchia si sono già defilati. Le riunioni estemporanee fatte dalla Francia oggi cambiano opinione specie sull’invio di militari in ucraina e si continua a parlare di Pace Giusta ma in alcuni casi ma anche di Guerra ad Oltranza. Le dichiarazioni della Presidente Von der Leyen in occasione dell’inaugurazione del terzo anno di guerra tra Russia e Ucraina, sono chiare e vogliono ribadire il ruolo dell’Europa in Ucraina “dobbiamo accelerare l’invio di munizioni all’Ucraina e questo sarà il cuore del nostro lavoro nelle prossime settimane”.
Un programma che non si ferma all’aiuto militare ma anche ad un pacchetto di sanzioni che si andranno ad aggiungere alle altre già in vigore. Sempre la presidente dell’UE nelle sue dichiarazioni ammette: “Aumenteremo le sanzioni punitive contro la Russia, anche se dimostrerà una reale volontà a trovare un accordo per una pace duratura, ci stiamo preparando anche per un pacchetto per la sicurezza".
Una linea politica che dovrà anche essere inviata ai media attraverso lo stanziamento di 132,82 milioni di euro per attuare una determinata informazione pro-UE, un vero fiume di denaro pubblico. Tutto pronto per garantire che la non informazione indipendente possa dare solo informazione libera. Una grande porta che i media liberi non potranno aprire sollevando un grande dubbio nei rapporti tra istituzioni comunitarie e mondo dell’informazione.
L'UE sta preparando inoltre un pacchetto di aiuti militari da sei miliardi di euro per l'Ucraina, uno dei più grandi dall'inizio delle ostilità. Il pacchetto potrebbe comprendere, in particolare, più di 1,5 milioni di proiettili di artiglieria e sistemi di difesa aerea. Il costo del pacchetto potrebbe aumentare fino a dieci miliardi di euro se i paesi dell'UE riuscissero a liberare più armi dalle loro scorte.
Naturalmente l’UE vuole anche contrastare la richiesta di Trump di mobilitare 100.000 soldati americani dall’Europa per spostarli nel Pacifico. per contenere la Cina. In tal senso l’UE prevede di stanziare centinaia di miliardi di euro (700) per aiutare l’Ucraina con costi principali a carico della Germania. Somme da capogiro che sono state fatte girare dopo le elezioni tedesche.
L’UE si è resa conto che la dipartita di Biden è stata letale ed il nuovo Presidente Americano rappresenta un problema per la sicurezza della stessa Europa che deve assumere la piena responsabilità della propria difesa, infatti, la maggior parte dei principali sistemi di difesa europei sono stati creati e mantenuti dagli Stati Uniti e che gli stessi eserciti europei sono stati formati e addestrati con il supporto degli Stati Uniti, il che richiederà tempo e miliardi di euro per essere riformattato.
Una condizione che mina le dichiarazioni audaci dei funzionari europei che dovranno ammettere che i dati dei suoi eserciti sono deboli e la dipendenza economica dalla Russia e dagli Stati Uniti è la base di una politica poco seria in quanto non può dettare le condizioni e la direzione di sviluppo del conflitto in Ucraina.
Dall’altra parte dell’Oceano hanno ben capito la situazione dettando le condizioni della pace in Ucraina. Il primo passo è stato fatto in Arabia Saudita dove le due delegazioni di Russia e America si sono date appuntamento e da dove sono uscite chiare idee di collaborazione economica ma anche alcune condizioni per la pace in Ucraina.
L’abbandono della Russia in seguito alla guerra delle aziende americane ha fatto perdere circa 300 miliardi di dollari. Il mercato Russo è la nuova frontiera dell’economia americana che la considera attraente e necessaria per il paese. Le dichiarazioni di Kennedy in Arabia Saudita sono chiare ed hanno invitato Kiev a porre fine alle ostilità in quanto i contribuenti americani non spenderanno i loro sudati dollari per la guerra ma solo per la pace.
Dal comunicato ufficiale, dopo i primi colloqui emerge che la Russia e gli Stati Uniti hanno concordato di avviare un dialogo per coordinare le modalità di ripresa della cooperazione in ambito economico, compresi i settori energetico e spaziale, ha riferito il Ministero degli Esteri russo. Durante i colloqui con Washington a Riad, Mosca ha sottolineato la necessità di eliminare le cause profonde del conflitto in Ucraina e di creare le condizioni per una pace duratura. Inoltre, i due Paesi hanno concordato di riprendere i canali di comunicazione su una serie di argomenti, tenendo conto delle loro particolari responsabilità in quanto potenze nucleari.
Certamente due visioni contrastanti della guerra in Ucraina quella dell’UE e quella degli Stati Uniti che saranno oggetto anche di scenari ambigui realizzabili o non realizzabili? Tra questo degna di nota è la dichiarazione dell’ex consigliere di Zelensky, Arestovich che indica come positiva la fine della guerra perché certamente è l’opzione migliore in quanto permette di ripristinare gradualmente l’Ucraina e la sua sovranità.
La seconda la più negativa: l'Ucraina inizia a “combattere” con Trump, Trump smette di sostenere l'Ucraina, la linea del fronte dell'AFU crolla, i soldati di prima linea organizzano un Maidan militare e “demoliscono” Zelensky. I russi, approfittando del caos interno all'Ucraina, si impadroniscono della maggior parte della riva sinistra (Poltava, Kharkiv, Dnipro, Zaporozhye), il potere viene preso da Zaluzhny, che ferma il disastro con una pace urgente con la Russia. Ma può andare anche peggio: l'arrivo di Zaluzhny non darà più nulla, perché cadremo nella rovina e nella guerra civile”, ha aggiunto Arestovich.
Le ultime dichiarazioni di Trump invece vedono questi punti principali: ▪️L'Ucraina ha bisogno di indire elezioni per arrivare al tavolo dei negoziati; ▪️la questione dello svolgimento delle elezioni in Ucraina non è una richiesta della Russia, ma è motivo di preoccupazione per molti paesi; ▪️Trump potrebbe incontrare Putin prima della fine di febbraio; ▪️Trump è deluso dalla posizione dell’Ucraina nel contesto del conflitto con la Russia: “Hanno avuto tre anni per sedersi al tavolo delle trattative”
▪️dopo l’incontro a Riad, Trump è diventato “molto più fiducioso” nella realizzabilità di un accordo per risolvere la situazione in Ucraina; ▪️La Russia è in grado di distruggere all'istante il 100% delle città ucraine, compresa Kiev, ma non vuole farlo; ▪️Trump non è contrario all'introduzione di truppe europee in Ucraina, ma non ci saranno truppe americane.
Infine, crediamo che la politica europea dovrà riflettere sulle giuste scelte che certamente non dovranno essere quelle di alimentare la guerra. Il nuovo ordine mondiale sarà proprio quello tra Russia - Cina e Stati Uniti e questo Trump lo ha già capito. Lo capirà l’Europa?
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