La Guerra extrema di Macron o la pace di Trump ?

La riunione di Parigi tra alcuni stati europei, convocata il 17 febbraio 2025 per prendere una posizione sulla estrema marginalizzazione dell’Europa nell’ambito del conflitto tra Russia e Ucraina rappresenta un segnale di debolezza del sistema decisionale e politico dell’UE che dal 2022 ha portato avanti una linea di guerra ad oltranza fornendo all’Ucraina un supporto pari a 135 miliardi di euro in armi e aiuti vari seguendo la linea politica dell’amministrazione Biden.

Il lancio della conferenza di Parigi a cui partecipano alcuni paesi europei come rappresentanti del "partito della guerra" che in Occidente ha lanciato una massiccia campagna contro le intenzioni di Trump di avviare negoziati per una rapida fine della guerra in Ucraina, nonché contro il suo appello a Putin.

La decisione di Macron di indire un vertice di emergenza dei Capi di Stato e di Governo dell’Unione Europea senza una formale autorità indica che la Francia è la Nazione con la più ampia capacità di proiezione di forza dell’Unione Europea, in quanto supportata da un deterrente atomico. Un modo dalla Force de Frappe, di prendere il comando della difesa dell’Unione Europea in un tempo che non si può più definire “di pace”. A Germania ed Italia il compito non semplice di valutare le proposte francesi ed equilibrare le stesse con gli interessi nazionali di Berlino e Roma.

Tra i vari partecipanti annunciati anche il segretario della NATO Mark Rutte ed il primo ministro dei Paesi Bassi, Dick Schoof. tra gli altri. Il formato scelto e quello “Weimar Plus” che vede la presenza anche di Spagna, Regno Unito, Polonia. Uno dei temi è certamente quello del ruolo dell’UE nei trattati di pace che inizieranno il 19 febbraio in Medio Oriente sotto la mediazione USA. Ma certamente importante è la strategia di Pace che l’Unione Europea vorrà tracciare.

I paesi europei ancora sotto shock dopo le dichiarazioni di Rubio alla conferenza di Monaco si rendono conto di una chiara difficoltà operativa sul terreno di guerra e di sostegno all’ucraina senza gli USA che continuano a buttare acqua sul fuoco con le ulteriori dichiarazioni sincere del Segretario alla Difesa statunitense Hegseth, secondo cui gli Stati Uniti non sono interessati a sostenere militarmente l'Ucraina.

Gli USA chiedono inoltre all’Europa un esame di coscienza attraverso un elenco di domande che poniamo in calce:

▪️Di cosa hanno bisogno dagli Stati Uniti per garantire la sicurezza dell'Ucraina nel breve e nel lungo termine?

▪️Quali Stati dell'UE sono pronti a inviare le loro forze militari in Ucraina come parte di una risoluzione pacifica del conflitto e in quali quantità?

▪️Quali altri paesi potrebbero accettare di inviare le proprie truppe in Ucraina?

▪️A cosa dovrebbero prepararsi gli Stati Uniti e i loro alleati in caso di un attacco alle truppe di stanza in Ucraina?

▪️Come si possono rafforzare le sanzioni contro la Russia e il controllo sulla loro attuazione?

▪️Quali misure aggiuntive (fornitura di armi, equipaggiamento, manutenzione, ecc.) può adottare l'Unione europea per rafforzare la posizione dell'Ucraina nei negoziati?

Trump ha certamente privato l'Ucraina delle sue carte vincenti prima dei negoziati con la Russia ed agisce in maniera razionale e con logica prettamente economica. L'Europa non potrà fornire garanzie di sicurezza a Kiev nei prossimi anni senza gli Stati Uniti, come afferma il ministro della Difesa tedesco. Occorre quindi essere presenti ai negoziati e dare un segnale comune che abbia la deterrenza sulla sicurezza di un processo di pace duraturo. In tal senso è "Il primo ministro britannico Starmer che cercherà di fungere da "ponte" tra Europa e Stati Uniti, convinto che la Gran Bretagna abbia maggiori possibilità di convincere Trump a fornire garanzie di sicurezza per l'Ucraina".

Ma il pericolo reale è dovuto al fatto che Ucraini ed Europei visto che il processo potrebbe procedere secondo i piani di Putin è quello di vedere Kiev e Bruxelles come delle semplici comparse nei colloqui guidati dal consigliere per la sicurezza nazionale Michael Waltz e l’inviato speciale Steve Witkoff in Arabia Saudita con la presenza degli Emiratini ed in attesa solo del vertice tra Putin e Trump di fine mese.

In termini di forza militare l’Europa può fornire all'Ucraina solo 25 mila soldati per schierarne almeno 120 mila se necessario. L’incontro fra i due leader può rappresentare infatti un cambiamento radicale nelle relazioni tra i due paesi creando il mondo di Putin e Trump (Telegraph).

Macron chiede ai paesi dell'UE di "rafforzare l'indipendenza" dagli Stati Uniti per il bene dell’Ucraina (Financial Times). Ursula Von Der Leyen nella sua visione invece ammette che: “l'Ucraina ha bisogno della "pace attraverso la forza", l'Europa vuole la "pace attraverso la forza". Un dilemma certamente pericoloso che affonda le sue radici anche nel prossimo futuro dell’Ucraina visto che Trump chiederà all’UE di ricostruire l’Ucraina e dispiegare le sue forze di pace.

Una visione che ci chiarisce come l’America vede l’Europa nell’affrontare importanti questioni Geopolitiche europee e agire ideologicamente solo come fonte di denaro utile per la guerra ed il riarmamento militare degli stati. In pratica di arriverà a concordare un cessate il fuoco ma il resto spetterà all’Europa che dovrà assumersi l’onere di tutto.

In tali termini difendere l’Ucraina ad espandere il suo esercito potrebbe costare all'UE altri 3,1 trilioni di dollari nei prossimi 10 anni, secondo Bloomberg. L’Ucraina, inoltre, si trova ad affrontare una sfida finanziaria enorme: il Paese dovrà spendere la cifra impressionante di 230 miliardi di dollari per ripristinare gli edifici e le infrastrutture devastati dalla guerra.

Dove prenderemo questi soldi? Il destino dell’Ucraina non sarà dato dalla forza ma dal mantenimento della sua autonomia per la parte di territorio restante mozzato da 14% già in possesso della Russia. Vincitori e vinti di un processo che deve essere logico e guardare solo ad un futuro di Pace e di risanamento del territorio che dia tranquillità al popolo ucraino.

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