Sicilia: 900 mila i disoccupati !!
Aumenta il tasso di disoccupazione
in Sicilia, a sancirlo i dati della Banca d’Italia che danno una valutazione
chiaramente negativa al trend dei senza lavoro. La grave situazione lavorativa
e quindi di reddito delle famiglie è avvalorata anche dai dati dell’Istat
collegati al primo trimestre 2014 che indica come in Sicilia nel totale dell’esercito
dei cerca lavoro si è passati dal 17,2% del 2004 al 23,2% del primo trimestre del 2014. Politiche sul
lavoro che nella pratica si sono rivelate inesistenti o fallimentari nell’isola
della Trinacria. Un tasso di disoccupazione che vede l’Isola superare anche la
Calabria che nel 2013 era al top con il 20,6%.
Ad aumentare il netto divario con il nord il Trentino Alto Adige che si attesta
nel 2013 solo al 5,8% dei disoccupati
regionali. Nel 2013 hanno perso il lavoro in Sicilia 73.000 persone. Molti i
settori che la Sicilia ha visto cadere nell’ultimo periodo, significativo il
calo dell’agricoltura con il 11,8% in meno, il ramo costruzioni vede invece una
flessione del 9,6% anche il terziario cala del 4,5% , la ristorazione scende
del 4,1%. I dati della Banca d’Italia parlano di un calo occupazionale al 39,3%
, in aumento invece coloro che cercano lavoro che si attestano a + 10,2%. I
giovani del mezzogiorno sono quelli a soffrire maggiormente nella fascia di età tra i 15 ed i 24 anni dove
si arriva al considerevole numero di 347
mila unità con un incremento nel mezzogiorno che si attesta al 60,9 % del totale
fascia di età. Facendo due conti a tavolino la Sicilia ha 4 992 277 ( dati Dic. 2013) di cui 634.086
giovani nella fascia di età tra i 25 ed i 34 anni, mentre i nella fascia di età
che và tra i 65 ed i 100 anni troviamo circa 1 milione di persone che
naturalmente redditualmente godono della pensione di vecchiaia, mentre tra 0 e
24 anni abbiamo circa 1 milione e duecentomila persone. In pratica la forza
lavoro Siciliana si dovrebbe basare su circa 1 milione e ottocentomila persone.
Valutando il tasso grezzo di disoccupazione collegato ai 900.000 disoccupati ad
oggi lavorano solo 1 milione di persone su 4.992.277. Una economia che si basa
quindi su una bassa forza lavoro ed un piccolo contributo da parte dei pensionati
che sorreggono ancora molte famiglie Siciliane. Un segnale chiaro che l’Humus
economico dei vari settori lavorativi è al collasso con un tasso di
disoccupazione molto alto. Ad avvalorare tutto questo il calo dell’export nel
2013 con il 14,8% in meno. Chiaro l’andamento
negativo degli scambi con l’estero è la contrazione della vendita dei prodotti
energetici, trattamento dei rifiuti (-50,7%), prodotti petroliferi (-22%) e metalli
(-19,3%). L’esportazione dei prodotti petroliferi raffinati si è ridotta sia
nei confronti dei Paesi comunitari (-39,7%) sia dei paesi extra Ue (-13,8%); in
particolare sono più che dimezzate le richieste degli Stati Uniti. A pesare sul
calo delle importazioni, tra gli altri, la riduzione nelle vendite di mezzi di
trasporto, che sono state pari a meno 87,4% (contro il -4,1% del 2012).
Certamente utile in Sicilia un processo netto di recupero che non può sempre
passare per i soliti licenziamenti ma che deve costruire lavoro e servizi.
Di Maurizio Cirignotta
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