Gela : 11 Gennaio 2014 ; festa del Crocifisso dei Miracoli
L’11 Gennaio a Gela si ricorda il
Santissimo Crocifisso, che secondo la storia fù portato a Gela dalla Magna
Grecia nel 1500 da alcuni marinai di terranova di Sicilia. Il crocifisso di
stile Bizantino è alto 180 cm costruito in legno e stucco ed appartenuto ad una
donna cristiana ,con marito ebreo e poi venduto ai marinai Gelesi . Una storia
che viene da lontano solcando i mari ma che afferma tutta la sua spiritualità
proprio a Gela, inizialmente infatti il crocifisso fù custodito per anni dal capitano Antonio Tusa e dopo la
sua morte fù consegnato a zia
Domenichella. I miracoli non tardarono a
venire e nell’agosto del 1544 un grande
caldo colpì la città di Gela e molte persone si fermavano davanti la casa di
zia Domenichella per abbeverarsi dalla
giara posta sotto il crocifisso che miracolosamente non si svuotava mai. Una condizione
sospetta che portò Il Crocifisso ad
essere riposto all’interno della chiesa
dei carmelitani e nel marzo del 1602 avvenne il secondo miracolo il crocifisso
iniziò a trasudare acqua e sangue tanto
da produrre scetticismo e favorire la sua chiusura all’interno della sacrestia
su un letto di bambagia e stoffe. Dopo giorni di clausura per il crocifisso il 31 marzo 1602 ed all’apertura
delle porte lo stesso grondava ugualmente acqua e sangue ,specie dal costato. Il
miracolo era compiuto e non vi era ombra di dubbio ma a stupire fù un altro
evento miracoloso quello dell’ 11 Gennaio 1693, quando un tremendo terremoto si
abbattè sulla Sicilia provocando la morte di
novantatremila persone , Terranova di Sicilia ed i Paesi vicinori furono risparmiati. La data rimane da quel tempo(1963) impressa nelle menti dei Gelesi che
festeggiano ancora oggi il S.S Crocifisso proprio l’11 Gennaio nella chiesa del
Carmelo posta vicino all’originaria casa del Capitano Tusa . Nell’occasione i
Marinai di Gela fanno da Guardie D’onore del Crocifisso a memento della storia
che li ha visti protagonisti. La bambagia(cotone) in cui viene adagiato il
Crocifisso viene cambiata ogni anno e nell’occasione data ai fedeli che la conservano gelosamente come reliquia
benedetta.
Di Maurizio Cirignotta
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