Italia, evasione fiscale in aumento; “istituzioni in affanno”
Continua il trend positivo dell’evasione
fiscale in Italia che cresce del 2,3% nei primi 11 mesi del 2013,confermandosi
al primo posto in Europa. Sono 203 miliardi di euro le somme sottratte all’erario. Lo studio effettuato da dal Centro Studi e Ricerche Sociologiche
"ADB" di KRLS Network of Business Ethics per conto dell'Associazione
Contribuenti Italiani è stato condotto elaborando una serie di dati ministeriali,
delle banche centrali, degli istituti di statistica e delle Polizie tributarie
dei singoli Stati europei. In Italia l’indice di compliance contributiva è
scesa di 17,5 punti percentuale passando dal 28,9% a 11,4%. Una classifica
,quella europea che vede l’Italia al primo posto seguita da Grecia,
Romania, Bulgaria, Estonia e Slovacchia.
In Italia i principali evasori sono gli industriali (32,8%) seguiti da bancari
e assicurativi (28,3%), commercianti (11,7%), artigiani (10,9%), professionisti
(8,9%) e lavoratori dipendenti (7,4%).
A livello territoriale l'evasione è diffusa soprattutto nel Nord Ovest (29,4% del totale nazionale), seguito dal Nord Est (25,5%%). dal Centro (23,2 %) e Sud (21,9%). Le aree poste a studio sono: l'economia sommersa, l'economia criminale, l'evasione delle società di capitali, l'evasione delle big company e quella dei lavoratori autonomi e delle piccole imprese. Valutando le varie dichiarazioni dei redditi collegati ai bilanci delle imprese di capitali tra il 2008 ed il 2013 emerge che su 850.000 società il 50% presenta bilanci in rosso senza pagare tasse mentre il 15% delle grandi società dichiara redditi inferiori a 10 mila euro tra queste anche società quotate in borsa. Un segnale che i governi che si sono susseguiti negli ultimi anni hanno promosso solo politiche economiche che hanno favorito l’evasione fiscale ed il sistema autonomo di impresa demolendo sistematicamente il vero polmone contributivo italiano,costituito dai dipendenti a reddito fisso che non possono evade nemmeno una lira.
A livello territoriale l'evasione è diffusa soprattutto nel Nord Ovest (29,4% del totale nazionale), seguito dal Nord Est (25,5%%). dal Centro (23,2 %) e Sud (21,9%). Le aree poste a studio sono: l'economia sommersa, l'economia criminale, l'evasione delle società di capitali, l'evasione delle big company e quella dei lavoratori autonomi e delle piccole imprese. Valutando le varie dichiarazioni dei redditi collegati ai bilanci delle imprese di capitali tra il 2008 ed il 2013 emerge che su 850.000 società il 50% presenta bilanci in rosso senza pagare tasse mentre il 15% delle grandi società dichiara redditi inferiori a 10 mila euro tra queste anche società quotate in borsa. Un segnale che i governi che si sono susseguiti negli ultimi anni hanno promosso solo politiche economiche che hanno favorito l’evasione fiscale ed il sistema autonomo di impresa demolendo sistematicamente il vero polmone contributivo italiano,costituito dai dipendenti a reddito fisso che non possono evade nemmeno una lira.
Di Maurizio Cirignotta
Commenti