Sicilia: “Infermieri declassati dal codice bioetico”
Annullato in un sol colpo dall’assessorato alla Salute Siciliano , attraverso la “Guida per il paziente che si ricovera in ospedale” pubblicata nella G.U. della Regione Siciliana, venerdì 25 ottobre 2013, parte prima, Anno 67°, Numero 48 , la storia e lo sviluppo deontologico e professionale caratterizzante la professione di Infermiere negli ultimi anni. Ad intervenire sulla questione i Sindacati di categoria CNI-FSI ed altri , ma la vera denuncia è partita dall’associazione A.D.I per la tutela e la difesa dell’immagine professionale dell’infermiere che è intervenuta denunciando il fatto attraverso il suo presidente Dott. Mauro Di Fresco, che no ha accettato la norma bioetica indicata in G.U regionale in quanto declassa l’Infermiere Laureato avente una Professione Intellettuale alla figura di uno sguattero, allontanandolo dalle sue vere attività di coordinamento dell’assistenza in quanto secondo la norma inquisita deve : “accompagnare in bagno il paziente non ché provvedere alla sua pulizia nel caso in cui il personale di supporto fosse assente”. In pratica un vero demansionamento della professione infermieristica , con tanto di norma. Dietro le quinte di una decisione sicuramente prodotta in tutta fretta, la vera lacuna del sistema sanitario siciliano che nasconde dietro questa norma il mancato inserimento nel sistema organizzativo ,assistenziale ed alberghiero della salute pubblica, di alcune figure subalterne quali gli OTA e gli OSS. Ad avvalorare tutto questo la non formalizzazione da anni di una norma ,secondo quando previsto dall’accordo stato-regioni, del profilo di Operatore Socio Sanitario attualmente inquadrato come da contratto del S.S. Nazionale in categoria Bs, in molte regioni italiane. Una vera mina vagante che può portare a sentenze esemplari e risarcimenti milionari nei confronti delle migliaia di Infermieri siciliani che potranno finalmente provare il demansionamento e lo sfruttamento a cui sono sottoposti in molte realtà ospedaliere e territoriali della Sicilia.
Di Maurizio Cirignotta
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