Sicilia, Province ultimo atto: “ Crocetta, dà un nuovo volto alla Sicilia”
Dalla mezzanotte del 15 giugno
2013 vengono eliminate le nove province siciliane per dare posto ai nuovi
consorzi di comuni. La legge di riforma è stata votata dall’Ars grazie anche ai
voti dei deputati di Cinque stelle, nel marzo scorso, i vecchi carrozzoni saranno
sostituiti da 12 o 13 consorzi di comuni come prevede l’art. 15 dello Statuto Siciliano,
il limite di abitanti per consorzio viene fissato in 150.000. Sembra che il
risparmio venga stimato in circa 50 milioni di euro. La norma votata all’Ars
prevede che entro il 31 dicembre del 2013 venga definita una legge che preveda le
modalità con cui vengano nominati i nuovi rappresentanti che non avranno però
alcuna indennità ma solo un rimborso spese. Saranno comunque i comuni a
nominare i propri rappresentanti nei nuovi consorzi. In tutta la Sicilia sono
6500 i dipendenti provinciali che soffrono per possibili trasferimenti o
perdite di lavoro. La nuova legge regionale ancora tutta da definire mette in
cantiere ipotesi sulle attività già svolte dalle provincie come la manutenzione
e ristrutturazione delle strade provinciali e la manutenzione e la gestione
delle scuole superiori. Dall’assessorato agli Enti Locali si stà già lavorando
per reperire i fondi stimati in 80 milioni di euro che saranno a disposizione
dei nuovi commissari per la gestione di stipendi ed altro, fino al 31 dicembre
2013. Il dato di fatto è il licenziamento definitivo dei 450 consiglieri
provinciali e dei componenti di giunta. Tutti
i politicanti di genere dovranno ritornare ai rispettivi lavori effettuati
prima della loro elezione. Tuona il presidente dell’unione province siciliane
Giovanni Avanti che parla di : “ Disagi e Disservizi”. La risposta di Crocetta
parte dal presidente del Consiglio Letta, dove si è recato nei giorni scorsi
per sollecitare un decreto legge che modifichi anche il titolo V della
costituzione e ponga la Sicilia in posizione di sicurezza nel varo definitivo
della Legge entro il 31 dicembre 2013. Il presidente della Regione Siciliana ha
rassicurato tutto il personale delle provincie: “Non si perderà nessun posto di
lavoro”. Una vera rivoluzione copernicana già annunciata durante la sua campagna elettorale che metterà mano anche
su altri punti dolenti del sistema Sicilia , dove ancora oggi vigono migliaia di
precari stimati in circa 4000 che dovranno essere stabilizzati nei vari settori
produttivi.
Di Maurizio Cirignotta
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