COVID - 19: Un cambiamento di passo della nuova psichiatria nell’era della comunicazione digitale

La comparsa di nuovi scenari comunicativi come conseguenza della Pandemia da Sars Cov 2, ha favorito in Psichiatria lo sviluppo della virtualità relazionale attraverso nuove piattaforme tecnologiche e nuovi scenari digitali . Gli operatori hanno dovuto cambiare il proprio modo di operare e gestire la comunicazione attraverso le nuove piattaforme onde favorire tutte le azioni che potevano migliorare le aspettative e le indicazioni dei pazienti e delle famiglie.

Il mondo della nuova Psichiatria ai tempi del post coronavirus vede un nuovo Framework che getta le basi per un processo di cura diverso che possiamo considerare un ibrido Comunicativo, Sociale e Digitale oltre che Dialogico. Una metodica che riesce ad accorciare le distanze logistiche con la velocità della luce ed entra direttamente all’interno delle famiglie che attraverso questi strumenti interagiscono in maniera coinvolgente anche nei processi di cura.

La nuova frontiera di resilienza digitale ha anche determinato un cambiamento radicale del comportamento degli utenti e del significato delle parole. La mimica facciale basata su sorrisi e stati di gratificazione personale sostituisce baci e abbracci. L’autostima denota un netto cambiamento specie nel modo di approcciarsi allo schermo virtuale che rappresenta per gli utenti una finestra sul mondo che li rende forse più protagonisti di se stessi. Un valore aggiunto che ci manda un messaggio significativo molte volte colorato da un tocco di rossetto in più e da una maggiore cura del se. 

Un mondo, quello virtuale, che stà cambiando anche la sfera delle emozioni rappresentate dagli utenti con una semplice emoticon sorridente o con un cuore pulsante che ci rappresenta la loro vicinanza ed interazione mentale. I nuovi sistemi di comunicazione virtuale riescono oggi ad entrare nel cuore del problema e coinvolgere le famiglie nella conduzione e nella riorganizzazione del ritmo circadiano della quotidianità basata sulla quotidianità giornaliera fatta di appuntamenti , coinvolgimento laboratoriale come quello di arte libera, scrittura creativa , musica - testo , mutuo aiuto, ginnastica dolce, meditazione ma anche di cura e psicoterapia attraverso i gruppi multifamiliari e l’open dialogue. 

La virtualità digitale riduce i costi e migliora la compliance operativa di lavoro attraverso lo strumento della comunicazione circolare. Per cui ogni singolo influenza, ed è influenzato da ogni altro, dando così vita a una specifica, caratteristica configurazione del sistema, i cui parametri globali prevalgono su quelli del singolo. Una normale espressione di un adattamento, necessario al sistema per mantenere una stabilità, un equilibrio ed una riduzione delle ricadute patologiche del malato mentale. In quest’ottica, la comunicazione nella malattia mentale è da leggersi come un effetto secondario che dobbiamo favorire in una nuova condizione di resilienza adattativa utile a migliorare il sistema di lavoro ma anche la normale quotidianità dell’utente che tenta di adattarsi ad un modello diverso che allontana la propria solitudine e riduce la marginalità sociale. 



                                                                                               Di Maurizio Cirignotta

 


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