Renzi : “Imu, sui terreni agricoli”, Via libera al latifondismo?
Il Governo Renzi , valuta il settore dell’agricoltura
nevralgico nel processo di imposizione fiscale. L’azione di comporto viene sancita
col il Decreto Legge del 24 Gennaio 2015 n°4 ,uscito nella G.U n.19 del
24.01.2015. Un decreto che pone nuove regole su un settore già in grave stato
di passività economica. Il gettito previsto da tale norma dovrebbe portare
nelle casse dello stato e dei comuni interessati come indicato all’art.lo 2 ,
219,8 milioni di euro per il 2015 e 91,6
milioni di euro a regime per il 2016. In pratica il Governo fa cassa proprio
sui piccoli agricoltori e sui proprietari terreni ad uso personale di molti
comuni montani. In Italia sono circa
3500 già classificati come “Montani” secondo l’istituto di statistica. I terreni dei comuni in oggetto ed interessati
saranno comunque circa 652 e verranno
distinti per altitudine con tre sigle la prima “T” che significherà totalmente
esente e caratterizzerà l’Imu Agricola di comuni ubicati a 600 mt di altezza ,
mentre “P” indica il comune parzialmente montano di ubicazione del terreno
agricolo che rimane tra i 280 ed i 600 mt di altezza, la sigla Istat “NM”
infine ,decreta il pagamento per tutti i terreni agricoli che sono insediati in comuni
con altitudine fino a 280 mt di altezza. Nella norma viene anche prevista una
esenzione verso gli imprenditori agricoli professionali secondo quanto previsto
dall’articolo 1 del decreto legislativo n. 99 del 2004. Una mossa certamente
intelligente che però pone un punto fermo sulle politiche del Governo e sulla
manifesta e chiara “Mission” fiscalista di un’Italia super tassata. Le conseguenze
di tale decreto sono molto plausibili e pratiche, prima di tutto i piccoli
proprietari di terreni agricoli non avranno più l’interesse a mantenerli , perché
oramai non sono più convenienti nell’ambito della bilancio annuale tra spese e
risorse ottenute. Si renderanno ,quindi, pronti e disponibili migliaia di
appezzamenti di terreno a prezzi stracciati. Un panorama di tutta convenienza
per i grandi latifondisti o per le grandi aziende agricole. Si decreta così la
morte dei piccoli proprietari terrieri con uno sguardo sibillino al tanto
sbandierato comunismo proletario che imponeva la terra per tutti. Fatti già
accaduti con Zonin in Sicilia presso il Comune di Butera. In pratica si
colpiscono molte fasce deboli della popolazione e si inasprisce i maniera esponenziale il
prelievo fiscale verso i territori comunali in cui ricadono tutti i terreni al
di sotto dei 280 mt ed in fascia “NM”.
Di Maurizio Cirignotta
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