MALTA, l’isola stato che guarda la mancata indipendenza della Sicilia
Malta, isola turistica del mediterraneo, indipendente dal 1964 ed oggi stato a pieno titolo della comunità economica europea ,rappresenta con il suo
sviluppo l’esempio in piccolo di un progresso economico esponenziale che si
innesca nel sistema industriale del
turismo mondiale. Le sue coste sono ben
sfruttate in tutte le loro
sfaccettature,fiordi e insenature sono
la risorsa naturale dell’economia maltese. Una vera rappresentazione di un
processo di investimenti che in 30 anni ha favorito la nascita di migliaia di
posti letto ,oltre che di locali ,ristoranti ed attrazioni di vario genere,un
vero boom economico che porta nelle casse di malta miliardi di valuta pregiata.
La grande multifaccialità del territorio che alterna ad un moderno sfruttamento
delle coste la bellezza insuperabile delle chiese e dei tesori megalitici
diffusi in tutta l’isola. Una posizione certo strategica nel mediterraneo che
permette di portare avanti un’economia continentale dove il commercio viene
favorito e la pubblica relazione con lo stato è sicuramente a favore dei circa
360.000 abitanti. Una società a Malta si apre in circa una settimana ed una
semplice attività commerciale in un giorno con tassazioni che si aggirano intorno
al 5%. Le tasse sono solitamente unificate in un’unica bolletta (acqua,Gas,energia
elettrica) ed alla posta non si paga il balzello di 1,80 euro per i bollettini.
Uno stato che dipende totalmente dall’approvvigionamento di greggio ,anche se
nell’ultimo periodo sono comparse nella zona di Marsaxlokk delle stazioni a
mare per l’estrazione del petrolio, che fornisce però agli abitanti prezzi
concorrenziali rispetto all’Italia, la senza piombo costa euro 1,400 mentre il
diesel costa alla pompa 1,290. Notevole lo sviluppo in qualità del fabbrica del
vetro di Gozo che oggi non ha niente da invidiare alla stessa murano,l’utilizzo
dell’oro a 9 kt nelle varie realizzazioni, dà un vero tratto di alta qualità. La
ceramica è d’eccellenza artistica e facilmente esportabile in tutto il mondo.
Anche la terra viene sfruttata al meglio specie per le spezie e per l’olio che
oggi siede a pieno titolo a Buckingham Palace
con tanto di certificazione. Noi siciliani ,invece, guardiamo attoniti al
sistema Italia, dopo avere perso il treno dell’indipendenza nel dopoguerra. I
venti di secessione che oggi la lega mette sul piatto, di un’Italia in chiara
crisi economica, sono solo una copia di quello che la sicilia ed i siciliani
avrebbero potuto ottenere già da tempo. La differenza stà nelle risorse
petrolifere e nella nascente potenza energetica, derivata dal solare. I cinque
milioni di abitanti non hanno mai goduto di tali risorse, cadendo però, in
alcune città sotto la sferza dell’inquinamento e dei tumori correlati. La domanda
che oggi possiamo fare alla nostra coscienza di siciliani è: Una Sicilia
indipendente,guardando in maniera speculare Malta,forse avrebbe avuto uno sviluppo
diverso?. La Sicilia Stato nel mediterraneo cosa rappresenterebbe?. L'autodeterminazione dei popoli è sancita dall'ONU?
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