Sicilia , “ Guardare alla Catalogna per un futuro migliore ?”
Le consultazioni svoltesi in Catalogna recentemente
hanno ribadito la valenza, ripropongono in maniera forte la voglia di una
espressione democratica dei popoli,anche in paesi evoluti come la Spagna. Un
voto,quello dei giorni scorsi di notevole effetto mediatico per tutti i movimenti
indipendentisti che da tempo anelano l’indipendenza regionale, una vera
riorganizzazione del sistema Geopolitico Europeo . Nella storia hanno volto i
loro pensieri verso un’autonomia negata o un’indipendenza più volte anche finita
nel sangue come successo nella Sicilia del 1946. Il dato delle urne Catalano ha
visto su 135 seggi una maggioranza di 72 seggi per i partiti indipendentisti
una netta vittoria di una volontà popolare che si raccorda adl codice
internazionale di un processo di autodeterminazione di un popolo. La forma
democratica che la Catalogna ha scelto di seguire è comunque di esempio per altri regionalismi
Europei a Storia Indipendentista. Le dichiarazioni
di Artur Mas, riconfermato presidente della
catalogna hanno voluto ribadire la volontà netta del popolo Catalano a
diventare una repubblica indipendente. Una regione che potenzialmente
rappresenta il 19% del sistema economico-finanziario della Spagna con un
altrettanto valore occupazionale che rappresenta uno dei migliori in Spagna. Perche
allora il diritto internazionale non valuta la chiara volontà del Popolo catalano
all’autodeterminazione sancita dall’ONU?. La modulazione del diritto
internazionale purtroppo e molto vaga e certamente è derivata dalle realtà loco
regionali e dagli interessi statali della stessa Spagna che cercherà di rendere
incostituzionale ogni mossa indipendentista della Catalogna. La Catalogna
comunque rappresenta il motus vivendi di una speculare rivendicazione storica molto
appartenuta alla Sicilia Isola regione con valenza normativa autonomista
all’interno dello Stato Italiano . Una storia che dà alla Sicilia una
precisione storica che parte dal 1860,
data in cui la stessa fù annessa all'Italia. Molti i fatti di sangue e gli
abusi attuati all’epoca e nascosti dai libri di storia. Mai descritti e nascosti anche i moti dell'Evis (Esercito
Volontario per l'indipendenza della Sicilia) che nel 1946 dopo aver preso coscienza di un possibile
migliore futuro dell’Isola si resero conto che il passo doveva essere assunto. Tutto
finì nell’ombra e soffocato attraverso il tradimento degli stessi Siciliani .
Un contentino venne dato dal nuovo Regno D’Italia, lo statuto di autonomia un
evento pattizio tra la Sicilia in rivolta ed il Regno Sabaudo, era il 15 maggio
1946. Un evento seguito dall'annessione dello Statuto alla costituente Italia
con legge costituzionale del 26 febbraio 1948 n° 2. I Siciliani indipendenti
crederono mestamente di aver raggiunto una certa autonomia dallo stato
centrale. Ben 43 articoli modulati e scritti per meglio operare. Nessuno aveva
fatto i conti con gli ascari ,eletti dal popolo siciliano che proprio a Roma
sotto l’egidia di interessi personali avrebbero favorito
l'inizio della demolizione dello statuto. Lo stato italiano non ha mai digerito
l'autonomia siciliana e lo ha dimostrato rendendolo privo di potere di norma,
tra gli articoli, ne elenchiamo alcuni: L'art.lo 38 che presupponeva di ridare
ai siciliani tutto il denaro che in fatto e in diritto era stato sottratto dal
1860 al 1943 con i torti finanziari, sociali ed economici inflitti all'Isola dall'Italia
durante i primi 83 anni di dominazione colonialista , i soldi sarebbero stati
seppure gradualmente e sotto una voce "umanitaria", l'Art. 14 che
presupponeva una legislazione esclusiva in ben 27 materie elencate nello stesso
articolo(vedi statuto) è stato distrutto da tutta una serie di norme unitarie
nazionali, l'art. 15 che presupponeva in maniera lungimirante l'abolizione
delle provincie fu dichiarato incostituzionale quando la legge regionale del 24
febbraio 1951 fu dichiarata illegittima, Gli art.li 21 e 22 sono stati solo una
beffa nessun governo,infatti li ha mai presi in considerazione il varo della legge per l'istituzione
dell'ENEL ne rappresenta l'esempio.(Cfr. ARS, Resoconti Parlamentari V
legislatura, CCVII Seduta, 22 febbraio 1965, pagg. 394-395), l'art. 31 non
ha mai visto la nascita di un corpo di Polizia Regionale o un chiaro potere del
presidente della regione in merito, le prefetture non sarebbero mai esistite in
Sicilia. l'art. 40 dedicato all'incameramento di valuta pregiata non è stato
mai applicato. Una storia sancita dalla norma e negata ai Siciliani attraverso il mancato sviluppo dell'Isola in termini di industria,
collegamenti ferroviari, strade ,agricoltura , pesca, turismo,moneta autonoma
ed altro. Molti i dettagli e le speranze
che negli anni però sono cadute nell’oblio e per quanto riguarda molti articoli
che non sono mai stati applicati. Il processo democratico della nuova
repubblica ,infatti, ha sistematicamente demolito la valenza dello statuto
negli anni ,rendendolo incostituzionale per molti versi. Da ultimo la proposta
di cancellazione delle valenze autonomiste Italiane con la modifica del titolo
V della Costituzione. Oggi per la prima volta in una sede Istituzionale (ARS
Regione Siciliana) si parla di Indipendenza dopo anni di silenzio e di abusi
verso la Sicilia attraverso la destrutturazione del processo di sviluppo di
trasporti,ricchezze naturali,turismo,fiscalità di vantaggio ed altro.
Di Maurizio Cirignotta
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