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Gaza la scintilla , il Medio Oriente la Soluzione finale

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Dopo la fine della tregua tra Israele e Gaza è iniziata una nuova era del conflitto che si trascina dal 07 ottobre del 2023 con 50.000 vittime all’attivo tra cui molti bambini. La politica di Netanyhau oggi diventa sempre più chiara, lasciando ogni contraddizione sul tavolo israeliano che oggi punta alla eliminazione fisica di una parte della popolazione ed al trasferimento di tutta la popolazione di Gaza in altri luoghi . L’idea di trasferire 500.000 Gaziani in territorio Egiziano è parte del progetto di espansione Geopolitico Israeliana che vede nella fragilità dei territori confinanti una grande opportunità. La dimostrazione di tutto questo la vediamo in maniera palese in Siria dove Israele con la scusa di creare una zona cuscinetto ai confini del nuovo stato ha già annesso dei territori che non vuole cedere allargando così gli stessi confini dello stato d’Israele. Tra le debolezze del territorio in medio oriente troviamo il Libano , la Cis Giordania dove Israele ha già fatto il suo...

La telefonata tra Donald e Vladimir

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È durata ben due ore e mezzo la telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin svoltasi il 18 marzo, forse una delle più lunghe della storia tra presidenti di stati Uniti e Russia. La parte centrale della discussione è stata centrata sulla situazione in Ucraina. Nell’ambito del buon dialogo tra le due super potenze è stato stabilito per il 19 marzo uno scambio di prigionieri che sembra essere composto da gruppi di 175 persone reciprocamente. Sia Putin che Trump si sono trovati d’accordo sul reciproco interesse nella normalizzazione delle relazioni nel garantire la sicurezza del mondo. Gli Stati Uniti non finanzieranno più il gruppo di monitoraggio in relazione ad informazioni sulla “rimozione dei bambini dall’Ucraina” e non sarà più possibile trasmettere dati. (Washington Post). Altra richiesta sostenuta da Trump e quella di una deroga reciproca di 30 giorni da parte Russa e Ucraina degli attacchi alle infrastrutture energetiche in maniera reciproca. Saranno creati tra Russia e stati Un...

Siria, inizia la repressione delle minoranze ?

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Una guerra civile quella siriana iniziata nel 2011 che aveva l’obbiettivo di abbattere il regime di Bashar al-Asad. I militanti della rivoluzione siriana hanno mantenuto la loro presenza nel paese e specie nei territori vicini alla Turchia. Le due fazioni sono state negli anni spalleggiate da Russia. Iran ed Hezbollah, mentre l'opposizione rivoluzionaria è stata sostenuta principalmente da Turchia e Qatar. In contemporanea le regioni a maggioranza curda vennero inglobate nell'Amministrazione Autonoma della Siria del Nord-Est. Una presenza nel territorio di varie fazioni che hanno visto negli anni un rimaneggiamento geopolitico interno che portò al congelamento del conflitto tra il 2020 ed il 2024 con il mantenimento del controllo da parte di Bashar al-Asad. La sua amministrazione mantenne il controllo della Siria di Nord-Est e delle regioni nord-orientali. La rivoluzione siriana mantenendo le posizioni nel nord-ovest ed attraverso una serie di rapide offensive nel dicembre del...

Guerra Russia -Ucraina, Putin: “Solo una pace duratura”

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Mentre Ucraina e Stati Uniti si sono incontrati a Gedda in Arabia saudita nei giorni scorsi per ricucire le incomprensioni del 28 febbraio con Kiev, ma anche per dettare delle proposte per una Pace nel conflitto tra Russia e Ucraina. Alla fine, le due delegazioni hanno raggiunto un accordo preliminare sulle condizioni da raggiungere per un cessate il fuoco in Ucraina. L’Ucraina sembra avere accettato una tregua di 30 giorni in cambio della revoca dello stop agli aiuti militari Usa ed un accordo con l’America per lo sfruttamento di alcune materie prime in Ucraina. Naturalmente sono accordi strettamente bilaterali che restano in attesa di una risposta Russa che non è tarderà ad arrivare. Considerando, infatti, la situazione militare odierna favorevole alla Russia che oggi ha il controllo di 1/5 del territorio Ucraino, rappresenta una premessa alla risposta che i territori di Kursk non fanno più parte di una contropartita dei mediatori dopo la conquista della città più grande di Sudzha d...

La fine della Nato un tranello economico a discapito dell’Europa

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La Nato fin dal dopoguerra ha rappresentato per tutta l’area europea un vero ombrello di sicurezza e di deterrenza ad una guerra nucleare nel vecchio continente. Con l’ascesa di Trump alla Presidenza Americana le carte in tavola sono cambiate e la nuova volontà di ridurre i costi e di lasciare il vecchio continente per rafforzare l’area del Pacifico a difesa degli Stati Uniti, in caso di una deterrenza militare con la Cina, ha determinato le paure dell’Europa che oggi inizia la sua grande economia di Guerra. Lo stanziamento di 800 miliardi di euro per il riarmo dei paesi europei è all’ordine del giorno e rappresenta un piano che secondo la visione Europea dovrebbe portare ad una sicurezza collettiva nel vecchio continente. In questo caso per cercare di porre il popolo nelle condizioni di paura si pone lo spauracchio dell’invasione Russa. Considerando in termini di tempo e di denaro questo tipo di filosofia     possiamo considerarla il terzo atto di un progetto di influenza p...

L’Ucraina sarà da traino per la guerra in Europa ?

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Dopo lo strappo in diretta televisiva dei giorni scorsi tra Zelensky e Trump inizia in Europa la nuova era di guerra voluta da molti paesi della coalizione pro-Ucraina. Si accelerano i tempi per creare un’industria bellica nel vecchio continente che possa sopperire ad una Terza guerra mondiale. Si inizia a parlare di esercito europeo dando la falsa informazione di un esercito volontario o di volenterosi stabili. Alcuni stati europei si sono già defilati dalla nuova organizzazione di guerra stabilita il 2 marzo 2025 a Londra. Vagliando una verità soffusa ma palese si vuole coprire il grave errore di Zelensky in America con la solidarietà salva facies di molti Premier Europei e della stessa Premier. Von der Leyen che intanto continua a dire “Bisogna riarmare l’Europa”. E valutando un futuro prossimo bellico non gli si può dare tanto torto visto che l’Europa caritatevole si è completamente disarmata in onore dell’Ucraina. Dal lato britannico l’accordo con il Presidente Zelensky, che conse...

Ultimatum di Trump all’Ucraina e all’ Europa, solo tre settimane!!

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È Il finlandese Mika Aaltola, membro del Parlamento europeo ad ammettere: “Gli Stati Uniti ci hanno dato tre settimane per concordare i termini della resa dell’Ucraina. Se non troveremo un accordo, gli Stati Uniti abbandoneranno l'Europa. Tutto è deciso e secondo la rivista francese Point, Trump si recherà a Mosca per la parata del 9 maggio e celebrerà il Giorno della Vittoria sul nazismo insieme a Putin. Termini stretti che pongono l’Europa in affanno nel cercare di mettere insieme i pezzi del gruppo dei 27 oramai frammentato sulla guerra e sugli aiuti militari. Bulgaria, Ungheria e Slovacchia si sono già defilati. Le riunioni estemporanee fatte dalla Francia oggi cambiano opinione specie sull’invio di militari in ucraina e si continua a parlare di Pace Giusta ma in alcuni casi ma anche di Guerra ad Oltranza. Le dichiarazioni della Presidente Von der Leyen in occasione dell’inaugurazione del terzo anno di guerra tra Russia e Ucraina, sono chiare e vogliono ribadire il ruolo dell’...