Gela, Cade il sogno di Mattei !! : ”Patto Civico” Contro la chiusura degli impianti nella Raffineria di Gela;

Mentre la politica, gioca sulla pelle dei lavoratori del petrolchimico di Gela, l’industria chiude i battenti alla raffinazione e pone in cassa integrazione il 30% dei lavoratori dell’indotto per 1 anno. Il rientro a cadenza frazionata dovrebbe avvenire da Giugno 2015 . Sono circa 3500 i lavoratori interessati al nuovo assetto della raffineria di Gela tra indotto e dipendenti Eni. La liquidità monetaria relativa alla cassa integrazione sarà garantita dalle Banche che dopo batteranno cassa all’INPS. Cade sotto gli occhi di decenni di produzione anche l’ultimo impianto del vapore. Molti lavoratori che puntavano su stipendi di 2000 euro passeranno a circa 800 euro buttando al macero mutui e quant’altro una famiglia possa avere bisogno. I dipendenti Eni sono stati già trasferiti in Basilicata ,in Lombardia ed in altre sedi ENI. Nel risvolto della medaglia la scelta del Governo Renzi , del Governatore Crocetta ,del Sindaco Fasulo che hanno controfirmato l’accordo Green . Il consiglio comunale in data 3 novembre 2014 sentiti anche i lavoratori, ha detto “no” all’accordo green. I lavoratori presenti hanno detto : “non si può estrarre il greggio qui e interdire contestualmente la raffinazione, La Raffineria deve restare attiva”. Il governo Renzi comunque nella sua scelta ha voluto dare a Gela un segnale chiaro di mancato interesse verso i lavoratori Siciliani, salvando invece i 1200 posti di lavoro a Livorno , sede che da oggi raffinerà i 20.000 barili al giorno estratti a Gela. Cade in questo territorio il sogno di Mattei che il 27 ottobre 1962 rilevò dalla GULF il primo pozzo di petrolio che da loro era stato considerato di bassa qualità. Mattei disse: “il petrolio è nostro e noi qui lo raffineremo” , tra le parole dette a Gagliano Castel Ferrato si ricordano: "Sarà necessario che tornino molti dì quelli che sono andati via all'estero, perché qui avremo bisogno anche di loro". Parole che oggi cadono sotto l’onta della politica e gettano il territorio in una crisi economica che potrà essere un boumerang per tutta la città di Gela e per tutte le varie attività merceologiche che vi girano attorno. L’esodo è già iniziato , infatti, dai 90.000 abitanti di alcuni anni fa, i dati ISTAT di oggi portano Gela a solo 75.000 abitanti il futuro sarà certamente in calo con la chiusura della raffineria. Una coalizione di cittadini “Patto Civico per Gela” che si presenterà alla prossima tornata elettorale , nata solo il 23 dicembre 2014 , non ci stà, e propone dal 3 Gennaio 2015 una raccolta firme da inviare al Presidente della Repubblica ,al Presidente del consiglio dei Ministri ,al Governatore Crocetta. Tema della raccolta “Il greggio estratto a Gela deve essere raffinato nel nostro petrolchimico” all’insegna del sogno di Mattei.
                                                                                                              
                                                                                                                Di Maurizio Cirignotta


Commenti

Andrea Araldo ha detto…
Desiderare ancora la raffinazione significa non avere rispetto per la propria salute, dopo i disastri comprovati.

Il 2 Gennaio proporrei di andare in piazza, di fronte ai gazebo di questa petizione assurda, e distribuire volantini di sensibilizzazione a chiunque abbia veramente intenzione di firmare questa petizione sfigatissima. Magari la loro proposta è campata in aria, ma il solo fatto che, per attirare voti, si faccia ancora perno sui vecchi argomenti del lavoro a tutti i costi, ignorando la nostra salute, è allarmante e fa capire che ancora le nostre coscienze devono svegliarsi.

ORGANIZZAZIONE:
- Il volantino potrebbe essere quello che trovate al seguente link, ma se avete modifiche da proporre, sono pronte ad ascoltare:
https://www.dropbox.com/…/iwi81k…/AABZiPKFKqw3KbaayF5BSiUda…
- Una volta che raccogliamo le persone disponibili a dare il proprio contributo, possiamo organizzarci e darci dei turni.

Chi è disponibile? Chi ci mette la faccia e le mani? Io ci sono, mandatemi un messaggio privato a andrea.araldo@gmail.com o palesatevi qui
Anonimo ha detto…
Purtroppo l'egoismo di poche persone non può buttare nella fame e nel collasso economico una città come Gela.

Chi ha lavorato per tanti anni non può essere buttato via come uno straccio.

RIGUARDO I TUMORI E STATO DIMOSTRATO CHE NON SONO SOLO DOVUTI ALL'INQUINAMENTO ATMOSFERICO MA A TANTE ALTRE CAUSE E LA DIMOSTRAZIONE DI CIO' STA NEL FATTO CHE I TUMORI CI SONO , CI SARANNO ANCHE IN FUTURO.
Andrea Araldo ha detto…
Noi dobbiamo lavorare per (e non contro) la nostra salute. Il lavoro lo dobbiamo cercare nelle bonifiche, non nell'autoavvelenamento.

Ah si, è stato dimostrato che le malattie non c'entrano con la raffineria? E da chi? Dal mago Zurlino? Anzichè le vostre vuote parole e le vostre dimostrazioni farlocche, io vi do i numeri.

Le malattie sono ovunque, ci mancherebbe altro, ma mi si spieghi perchè a Gela, guarda caso, sono molte di più rispetto agli altri. Cos'è, siamo piàù sfortunati? Mago Zurlino è stato in grado di spiegarglielo?

La raffineria di Gela è il terzo impianto più inquinante in Italia [1].

Rispetto all'Italia [2]:
- 2 volte maggiori i casi di ipospadia (malformazione genitale)

Rispetto ai paesi più distanti dal petrolchimico [3]:
- nefrosi (reni) femminile 2,5 volte maggiore
- 20% di morti di tumore in più
- 40% di malattie cardiovascolari in più

Una bonifica a Gela e Priolo risparmierebbe ogni anno [4]:
- 47 morti premature
- 281 casi di cancro
- 2700 ricoveri

Le fonti:
[1] European Environment Agency, Costs of air pollution from European industrial facilities 2008-2012 , 2014
[2] Bianchi et Al., Updating of the prevalence of congenital anomalies among resident births in the Municipality of Gela, 2013
[3] E. Bustaffa et Al., Studies on markers of exposure and early effectin areas with arsenic pollution, 2014
[4] C. Guerriero et Al., Policies to clean up toxic industrial contaminated sites of Gela and Priolo: acost-benefit analysis, 2011

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