Paternità Politiche da campagna elettorale sulla Radioterapia di Gela: “alcune verità”

In campagna elettorale si è capaci di dire di tutto, ma quello che possiamo vedere in questi giorni nei cartelloni Pubblicitari dell’On. Miguel Donegani, riguardo la radioterapia di Gela ,travalica ogni senso di giustizia e butta alle ortiche il lavoro di tanti cittadini. Si crede opportuno,quindi, visti tali atteggiamenti validare una realtà ben diversa che parte nel lontano 2006 ,quando per la prima volta in considerazione del grave stato di salute della città Maurizio Cirignotta e Crocifisso Moscato di sono incatenati a Palermo, davanti all’assessorato alla Sanità, un momento difficile che ha visto aprire le porte verso un percorso che avrebbe portato nel 2007 al finanziamento della Radioterapia. L’allora Assessore la Galla si fece egli stesso promotore di un aiuto concreto per Gela e ci fece da sponda in quell’occasione anche l’On Pagano(PDL). La Radioterapia a Gela non sarebbe mai potuta nascere perché nell’ambito dei finanziamenti per l’innovazione tecnologica ex art. 20 L.67/88 i fondi regionali erano stati assegnati per quell’anno alla Radioterapia di S. Cataldo che quindi aveva una marcia in più. Ad essere presenti a quella manifestazione l’On Daniela Dioguardi dei Comunisti Italiani, le interviste furono prodotte da Rai tre. La stessa On. Dioguardi produsse alla camera una interpellanza nominativa al ministro della salute sulla problematica di Gela(Impatto ambientale). Un primo passo difficile e irto di ostacoli visto che ancora eravamo agli albori del finanziamento , si doveva lavorare in fretta sulla progettazione da inviare entro il 2006, prima all’assessorato regionale e poi al ministero della salute in tal senso uno dei maggiori attori fu il Direttore Generale (Gela) Ettore Costa che prese a cuore la cosa e fece stilare nei termini il progetto che poi doveva essere visionato dalla direzione tecnica dell’assessorato, retto dalla Dott.ssa Maria Antonietta Bullara. Seguirono altre manifestazioni in comune e presso l’ospedale di Gela a validare il bisogno della cittadinanza verso i continui viaggi della speranza delle famiglie di Gela. La pratica fù presentata al ministero della salute e avrebbe dovuto essere validata per il finanziamento. Eravamo sotto il governo Prodi. Dopo innumerevoli telefonate e continue lettere utili alla redazione della pratica al ministero presso i dirigenti Dott.Palumbo e Dott.ssa Ugenti. Finalmente nel Marzo del 2007 dopo aspre battaglie anche alla regione in commissione sanità e dopo aver costituito sulla carta il dipartimento di Oncologia di 2° livello votato poi in commissione sanità il 9 novembre 2006 con impegno in quella seduta dell’On. Speziale. Dal ministero della salute arriva la sospirata notizia che Gela avrebbe ottenuto due finanziamenti collegati all’innovazione tecnologica il 1° di €3.306.873,53 per il completamento del corpo fabbrica C del P.O Vittorio Emanuele ed apparecchiature, il 2° di € 5.890.000,00 per infrastrutture e costruzione della Radioterapia. Una vittoria che doveva vedere il suo completamento con la definizione al ministero della salute il 16 ottobre 2007 , presenti il Sott.rio Patta l’On.Montagnino, allora sottosegretario al lavoro, alcuni rappresentanti del consiglio comunale,il direttore generale V.E. Ettore Costa , la Dott.ssa Bullara, per il movimento Polo oncologico Crocifisso Moscato e Maurizio Cirignotta. Da quella data l’attesa fu tanta e gli attacchi e le intimidazioni al movimento da parte di pseudo comitati politici che non volevano la radioterapia all’ospizio marino, furono continui. Nel giugno del 2008 muore Crocifisso Moscato, il movimento decide di continuare la sua opera con l’elezione del nuovo presidente Maurizio Cirignotta. Nell’Agosto del 2008 una nota dell’assessorato al movimento notifica la validazione definitiva per l’operatività strutturale dell’opera che avrebbe dovuto avere tempi record per l’appalto (540 giorni) dalla firma dell’accordo stato- regione. Il dott. Ettore Costa fece miracoli ed arrivò al 14 novembre del 2008 a bandire la gara d’appalto vinta poi da un consorzio temporaneo d’imprese. Oggi che la radioterapia è una realtà spuntano le paternità, guarda caso sotto la campagna elettorale, con promesse di posti di lavoro e di appalti vari. Forse siamo alle solite promesse . Il popolo Gelese crederà a tutto questo ? La storia purtroppo non può essere cancellata con un colpo di spugna propagandistica.

C.V

Commenti

Anonimo ha detto…
lavatina di faccia
Anonimo ha detto…
miiiiiiiiiiiiiiiii

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