Italia, “New co” straniere: + 135 %


Nessuno ne parla, ma l’Italia negli ultimi anni stà cambiando il suo substrato economico, costituito dalle piccole e dalle medie imprese. Un fenomeno che l’Associazione Contribuenti Italiani considera allarmante, sono infatti, in netta crescita le società di capitali costituite da cittadini stranieri. Tutta gente pronta ad evadere il fisco Italiano ed i contributi previdenziali. L’indagine condotta dal Centro Studi e Ricerche Sociologiche "Antonella Di Benedetto" di KRLS Network of Business Ethics ,ha rilevato nel periodo che và dal Giugno 2011 al Giugno 2012 il 55,9% delle imprese hanno chiuso per verifica fiscale e poi sono rinate come imprese straniere. Le “New Co” straniere senza reddito sono cresciute del 135,7%, circa 5700 imprese che si raffrontano alla chiusura di 6500 imprese italiane. Sono gli extracomunitari ed alcuni comunitari provenienti dall’est ad essere soci di ditte di facciata che servono a ripulire soggetti già soggetti di reati economici e di evasione del fisco. Un fenomeno che si nota sia nel settore del commercio (34,6%), che in quello delle costruzioni (26,3%) e quello dei servizi (20,7%), mentre territorialmente è la Lombardia la regione che presenta il maggior numero di aziende condotte da stranieri (15,6% del totale), seguono il Veneto (14,7%), il Lazio (12,3%), la Toscana (11,8%) e la Campania (10,3%). La debolezza del fisco italiano sembra essere ancora oggi alla base del processo di evasione fiscale. La ripulitura di denaro sporco in Italia sembra essere più conveniente rispetto ad altre zone europee.
Di Maurizio Cirignotta

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