Acqua all’arsenico,il Tar del lazio dà ragione al CODACONS


Sentenza shock per la distribuzione dell’acqua pubblica in molti comuni del Lazio, Toscana, Trentino Alto Adige, Lombardia e Umbria, dove nei mesi scorsi è stato trovato un alto tasso di arsenico. A portare avanti la battaglia il Codacons(associazione di consumatori) che in difesa di 2000 utenti ha vinto presso il Tar del lazio il ricorso. La decisione del Tar si è basata su di un concetto fondamentale «chi fornisce servizi insufficienti o difettosi o inquinati determina una mera responsabilità della pubblica amministrazione nei confronti della vita di relazione, dello stress e del rischio di anno alla salute». La sentenza considera inoltre la notevole pericolosità per la salute umana in seguito ad una esposizione continuata con l’arsenico,memento scientifico una ricerca condotta su 11.700 persone in Bangladesh pubblicata sulla rivista the lancet che ha dimostrato che la presenza nel sangue in concentrazioni elevate aumenta in maniera significativa il rischio di tumori. Le stime dello studio effettuato dall’OMS dagli anni 70 in oltre 35 milioni di persone e coordinato da Habibul Ahsan dell'Università di Chicago, ha permesso di capire come l’arsenico in alte concentrazioni abbia provocato la morte del 21% dei soggetti per tutte le cause e del 24% per malattie croniche(in prevalenza, tumori al fegato, cistifellea e pelle e malattie cardiovascolari). Il Tar del lazio ha condannato gli Ato ed i concessionari ad un risarcimento procapite di 1500 euro e ad una immediata riduzione delle tariffe.
Di Maurizio Cirignotta

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