Italia,la manovra colpirà solo il ceto medio


A dettare il passo all’aumento delle tasse per gli italiani è proprio la manovra di governo che dietro i tanti articoli nasconde delle vere scatole cinesi che colpiscono i redditi più bassi. Potremmo dire che siamo alle solite, perché, il ceto medio è proprio quello che troverà tutta una serie di sorprese. La sanità è la prima a dare i suoi effetti, pagheremo dal 17 di luglio 10 euro per visite specialistiche ed analisi mediche,si introduce il ticket al pronto soccorso di 25 euro,le ditte farmaceutiche dal 2013 pagheranno il deficit della spesa sui farmaci degli ospedali per un valore stimato in ben 700-800 miliardi di euro,tutte le regioni dal 2013 avranno un tetto massimo di spesa per i dispositivi medici. Le famiglie con reddito più basso dovranno sopportare il maggiore peso della manovra chiaro il divario tra una famiglia con reddito di 100 mila euro che pagherà solo il 5% in più rispetto ad una famiglia con 35 mila euro che invece pagherà il 13% in più di tasse negli anni di riferimento della manovra. Ad inserirsi nel sistema fiscale le minori detrazioni per la prima casa che vedono a regime una riduzione della detrazione per la prima casa del 20% sul valore catastale, stangata anche per coloro che abitano in affitto che non potranno detrarre l’intera quota.
L’aumento delle accise sulla benzina da sola colpirà gli italiani con un più 12 euro per un pieno con una maggiore spesa annua di circa 400 euro per chi percorre circa 2000 km mensili, utilizzare il vino ci costerebbe sicuramente meno, i pendolari che sono costretti ad utilizzare obbligatoriamente l’auto per andare a lavorare vedranno aumentare le loro spese del 20% all’anno. Per i commercianti con partite Iva fantasma arrivano tempi duri,tutte le partite non utilizzate da tre anni devono essere chiuse,chi vuole mettersi in regola deve pagare 129 euro per sanare il mancato utilizzo. Coloro i quali non si metteranno in regola dovranno pagare 2065 euro di multa. Gli stipendi dei dipendenti perderanno definitivamente il loro potere d’acquisto perché non saranno più agganciati all’inflazione, il blocco dei contratti fino al 2014 provocherà un danno che viene valutato in circa 8000 euro in quattro anni e 215 euro mensili. Altri punti dolenti sono legati alle pensioni ed al loro aggancio all’inflazione. In compenso i costi della politica rimangono invariati,esempio eclatante la mancata abolizione delle province(-16,5 miliardi di euro). Un vero sistema di piccole scatole cinesi che si apriranno giorno dopo giorno per dare stangate agli italiani. Un progresso economico che nel tempo porterà in Italia a solo due classi di merito economiche “Ricchi e Poveri” con l’annullamento del ceto medio.

Di Maurizio Cirignotta

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