150° dell’unità d’Italia, sarà il Benigni nazionale a unire le disseminate verità della storia !!


Multi poliedrico il Benigni nazionale che si è presentato a Sanremo il 18 febbraio. Un inizio spumeggiante con iniziali frecciate al presidente Silvio ed al Gossip legato al caso Ruby , una fugace sudorazione viene sedata da un fazzoletto bianco, occhiate in sala dove si trovavano alcuni rappresentanti del governo e poi dritto verso la storia dell’Italia .Cadono sotto le fauci del Benigni, targato unità d’Italia,Scipione l’Africano,Cavour,Mazzini. Una storia mirabile che passa attraverso gli anni e produce l’inno di Mameli. che dalle coorti dei Romani ,all’Elmo di Scipio arriva fino ai fratelli d’Italia, una vera punta di diamante che mai si era vista, sull’inno nazionale. Benigni si ferma poi sulla vera identità italiana “la cultura” nata a fondamento del nostro paese prima di ogni unità. Benigni infine finisce la sua grande storia dell’Italia con una mesta dissertazione dell’inno di Mameli ,come per dire “è finita”. Certamente una grande interpretazione che rappresenta l’esempio per una storia che forse molti non conoscono. Una partenza di spirito nazionale che però ha nella realtà alcune defezioni ,vedi ad esempio quella del Trentino alto Adige che sembra non festeggerà il 17 Marzo 2011. Riguardo invece la vera storia anche altre regioni forse hanno qualcosa da recriminare la Sicilia fra queste ,infatti, ricorda i suoi moti indipendentisti del dopoguerra che sono stati affogati nel sangue con la morte dei vari Canepa e Finocchiaro Aprile. Moti che partono da lontano e che in alcune sfaccettature non hanno visto di buon occhio l’Unità d’Italia. Quello che veramente è successo in Sicilia si evince da alcune dichiarazioni dello stesso Garibaldi in una delle sue lettere ad Adelaide Cairoli nel 1868 : “Gli oltraggi subiti dalle popolazioni meridionali sono incommensurabili. Sono convinto di non aver fatto male, nonostante ciò non rifarei oggi la via dell’Italia meridionale, temendo di essere preso a sassate, essendosi colà cagionato solo squallore e suscitato solo odio”. Tra le altre le dichiarazioni degna di nota quelle di Antonio Gramsci in Ordine Nuovo(1920) :“Lo stato italiano (leggasi sabaudo) è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l’Italia meridionale e le isole, squartando, fucilando, seppellendo vivi i contadini poveri che scrittori salariati tentarono di infamare col marchio di briganti”. A tutto questo dobbiamo aggiungere il vero volto dell’Italia che proprio dalla sua unità ha visto il suo vero sviluppo a due velocità Nord e Sud , proprio due facce speculari di un contro positivo e negativo caratterizzato da varie mancanze e molteplici differenze di sviluppo. Il 17 Marzo,quindi, rappresenterà veramente la vera unità del caro Benigni nazionale ?

Di Maurizio Cirignotta

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