Tasse ed evasione fiscale le due facce della contraddizione italiana


A fare questa particolare ricerca la Krls Network of Business Ethics per conto dell'Associazione Contribuenti Italiani. Come fonte dello studio è stato scelto lo Sportello del Contribuente, che ha preso un campione casuale di cittadini maggiorenni e residenti in Italia, gli stessi sono stati intervistati telefonicamente nella prima settimana di gennaio 2011. Dal sondaggio si evince che sono state 10 le imposte più odiate che sono state catalogate attraverso una speciale classifica: 1. Aggio esattoriale, 2. Canone Rai ,3. Bollo auto, 4. Accise su benzina, energia elettrica e metano, 5. TARSU/TIA,6. Contributi consorzi di bonifica, 7. Ticket sanitari ,8. IVA , 9. ICI 0. Imposte sui redditi/Irap. Una classifica che evidenzia come l’aggio esattoriale abbia un peso sensibile sul bilancio familiare. Sono invece due cittadini su tre a rispondere che il canone Rai sia un vero abbonamento annuale e non una tassa come si evince dalla pubblicità. Cosa dire del bollo auto che rappresenta l’ennesima tassa impositiva su di un mezzo di locomozione oramai necessario. Quasi tutte le imposte maggiormente indicate nella speciale classifica sono indirette. Il cittadino italiano,infatti, viene tassato oltre che sul reddito anche ed in maniera massiccia sui consumi giornalieri. La tassazione indiscriminata viene molte volte fatta in dispregio al dettato costituzionale ed alla sola capacità contributiva. Il carburante che oggi ha raggiunto valori alquanto esagerati viene infatti tassato in maniera indiretta attraverso l’applicazione dell’IVA sulle accise, così come avviene per il consumo di energia elettrica. Alle super tasse si contrappone l’evasione fiscale che nel 2010 si è incrementata del 10,1% raggiungendo la ragguardevole cifra di 159 miliardi di euro. Denaro che non riesce ad essere recuperato per l’inefficienza della pubblica amministrazione le esattorie infatti riescono a recuperare solo il 9% di quanto accertato. L’ Italia ha il maggior tasso di evasione d’Europa su 100 euro vengono evasi 54,5 euro. Nella speciale classifica siamo al primo posto con (54,5% del reddito non dichiarato), seguita da Romania (42,4%), da Bulgaria (39,8%), Estonia (38,2%), Slovacchia (35,4%). Tra i maggiori evasori, le industrie (32,8%) seguiti da banche e assicurazioni (28,3%), commercianti (11,7%), artigiani (10,9%), professionisti (8,9%) e lavoratori dipendenti (7,4%). Riguardo i territori la maggiore evasione è nel Nord Ovest (29,4% del totale nazionale), seguito dal Sud (24,5%), dal Centro (23,2%) e dal Nord Est (22,9%). Infine tra i vari perché che portano il cittadino ad evadere traviamo la chiara insoddisfazione verso i servizi pubblici erogati(42%) a cui si aggiunge la complessità delle norme fiscali che in gran parte non rispettano i diritti dei contribuenti (39%) ,mentre la mancata cultura della legalità e la scarsità dei controlli interessa solo il (19%).


Di Maurizio Cirignotta

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