La Sicilia,vuole l’applicazione del suo statuto!!


La Sicilia una terra ricca di sole e di mare che nel corso dei millenni ha subito varie dominazioni che hanno determinato un’impronta storica non indifferente ,molti i riferimenti che vanno dall’antica Grecia al periodo Federiciano,alle dominazioni Arabe e Spagnole fino all’Unità d’Italia con l’annessione del Regno di Sicilia al Regno d’Italia e poi alla Repubblica. Momenti di storia che sono però passati attraverso periodi nascosti che nessuno ha mai voluto raccontare perché radice di un indipendentismo che nessuno avrebbe mai voluto. Dalle morti innocenti e dalle lotte di un esercito volontario l’EVIS che assieme alle manifestazioni del MIS avevano fatto spaventare Roma ,si evocò infatti una cruda reazione che portò all’eccidio del cippo di Randazzo in contrada “murazzu ruttu” ed alla morte del Prof. Antonio Canepa. Molti periodi bui che però hanno avuto come conseguenza la creazione dello Statuto Siciliano che rispetto agli altri statuti autonomi italiani nasce da un Patto fra il popolo siciliano in armi e lo stato italiano con una funzione riparatrice nei confronti dei danni provocati alla Sicilia in seguito all’annessione del 1861. Si ricordano a questo proposito, lo scempio e la povertà che ne derivarono (eccidio di palermo), le casse della Sicilia furono depauperate per pagare i debiti di guerra che oramai avrebbero collassato i piemontesi dopo anni di guerre. Lo Statuto Siciliano costituito da 43 articoli, quindi ,nella sua rilevante importanza, nasce dalla volontà di creare una vera carta costituzionale del Popolo Siciliano e come strumento principe di autogoverno e di democrazia. Tra le figure che parteciparono alla strutturazione di tale atto lungimirante il prof. Giovanni Salemi ,Enrico La loggia e Guarino Amelia. Il primo atto pubblico fu promulgato con regio decreto n° 455 il 15 maggio 1946 con pubblicazione nella GU del Regno D’Italia n 133-3 del 10 giugno 1946, la successiva nascita della repubblica convertì con legge costituzionale lo statuto il 26 febbraio 1948 ,n°2, con pubblicazione nella GU n° 58 del 9 marzo 1948 lo statuto divenne parte integrante della costituzione. Alcune modifiche hanno caratterizzato nel tempo lo statuto che arriva oggi alla sua forma attuale dopo l’ultima modifica sancita dal parlamento regionale siciliano nella seduta n° 281 del 30 marzo 2005. Nel tempo questa carta costituzionale è stata attaccata dal governo di Roma che sembra non avere dimenticato la storia e nell’ultimo periodo ha inventato il federalismo che cercherà di minare l’origine costituzionale e pattizia del nostro statuto. I siciliani comunque non hanno dimenticato ed alcuni vogliono rivalersi di questa importante paternità lasciata in disuso dal dimenticatoio della politica e dagli stessi rappresentanti siciliani al governo nazionale. Tutto questo ritorna alla memoria sabato 30 ottobre 2010 a Palermo quando una grande manifestazione di piazza ha ricordato che esiste lo statuto e che devono essere gli stessi siciliani a salvaguardarlo da un possibile scempio. Centinaia le Triscele a sfondo rosso e giallo si sono susseguite per le vie di Palermo con una voce di sottofondo che inneggiava all’Applicazione integrale dello Statuto. Una verità che oramai ha quasi raggiunto l’età della pensione ,infatti da 65 anni nessuno ha mai applicato integralmente lo statuto di autonomia siciliana che si è trovato monco fin dall’inizio del suo valore costituzionale attraverso la mancata costituzione dell’alta corte di giustizia(1957). Tra i malumori della gente si continua a sussurrare “abbiamo mortificato i valori della sicilia, quegli stessi valori che i leghisti si sono inventati e che sono pienamente autorizzati a inneggiare… invece in Sicilia NO!”.

Maurizio Cirigotta



Lo Statuto nella sua forma attuale

Le Foto della manifetazione del 30 ottobre a Palermo

Sono Morti per lo statuto di autonomia

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