Gela: Ancora oggi non ha un Piano Regolatore Generale.

Mafia,inquinamento,abusivismo e malaffare hanno caratterizzato negli ultimi trenta anni la vita della città del Golfo,”Gela”. Una città a sud dell'Italia e frontaliera rispetto all'Africa che dopo il processo d'industrializzazione degli anni 60 ,ha da sempre disatteso le leggi regionali e nazionali trovandosi oggi nelle condizioni di avere uno sviluppo urbanistico lontano anni luce dalla parvenza cittadina di una città di 77.000 abitanti. Un vero “Paisazzu” come molti siciliani osano definire un territorio ove il caos urbanistico l'ha fatta da padrona ed ha trovato il suo pieno umus costruendi..Una condizione difficile per il comune di Gela che ancora oggi non riesce attraverso la sua amministrazione a dotarsi di un Piano regolatore Generale come previsto dalla legge regionale del 12 gennaio 1993, n. 9, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana n. 3 del 16 gennaio 1993, ed entrata in vigore il giorno successivo a tale data che all'art. 6 fornisce una serie di norme e di vincoli innovativi in materia urbanistica. Tra i vari comma l'obbligo di dotarsi di uno strumento urbanistico ,pena lo scioglimento dei consigli comunali dei comuni, di cui al comma 1° dell'art. 3 della legge regionale n. 15/91, che entro il 31 dicembre 1993 non avrebbero provveduto ad assumere le delibere di adozione relative alla formazione o revisione dei piani regolatori generali. Norma che dovrebbe essere applicata attraverso un decreto del Presidente della Regione che su proposta dell'Assessore regionale per il territorio e l'ambiente di concerto con l'Assessore regionale per gli enti locali, previa deliberazione di Giunta regionale può avviare lo scioglimento dei consigli comunali inadempienti. Premessa la presenta di molteplici vincoli ambientali e paesaggistici nel territorio comunale quali i SIC e ZPS che hanno determinato sicuramente dei rallentamenti nelle varie approvazioni delle varianti. Oggi dopo 15 anni non si riesce ancora a capire cosa sia successo a Gela dove tale legge non è mai stata applicata e come nella piena legalità di facciata possano avvenire tali fatti a discapito di uno strumento urbanistico necessario per la città. Molti cittadini e rappresentanti dei comitati di quartiere parlano di responsabilità da parte dell'amministrazione comunale che forse tende a favore solo i grandi costruttori e gli imprenditori edilizi che si divideranno in futuro la grande fetta di territorio attraverso la costruzione di villette, non permettendo quindi ai privati di costruire nei cosiddetti lotti interclusi in quanto la quota di cubatura permessa per il comune di gela non favorirà l'ulteriore autorizzazione di progetti di edificabilità privata. Quale verità si nasconde dietro l'approvazione del Piano Regolatore Generale a Gela? Perchè la regione siciliana non ha ancora provveduto al commissariamento, in applicazione della legge? Perchè i consiglieri comunali non votano l'atto e ritardano l'approvazione? Ci sono forse dei poteri oscuri? Ci sono interessi e collusioni ?.Tante domande senza risposta che nella città della legalità ancora oggi propongono il dubbio dell'innocenza e fanno pensare al solito malaffare strisciante che può operare anche dietro le quinte della politica per raggiungere i suoi scopi.

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