Piano di rientro. Che “Gela” abbia la sua valenza territoriale.

Al Presidente della Regione Siciliana
On. Lombardo

All'Assessore alla Sanità
On . Massimo Russo

E.p.c. On .Giuseppe Federico
On. Lillo Speziale
On. Miguel Donegani


Si apprende dalla stampa che il nostro territorio a Sud della Provincia di Caltanissetta che vede come comune capofila Gela città di 73.000 abitanti, che assieme agli altri comuni del territorio in oggetto rappresenta un bacino d'utenza di circa 250.000 persone, verrà forse tagliata fuori dalle logiche aziendali del piano di rientro. Infatti in relazione alla programmazione del “piano B” non viene inserita una zona importantissima,rappresentata dall' “Area del Gelese” che annovera ben 21 comuni che afferiscono da ben 3 province nell'ambito di soli 40 km. Benvenga quindi il piano di rientro e quindi il successivo accesso ai finanziamenti forniti dal ministero della salute alle regioni che hanno dimostrato un reale taglio dei costi, ma si ritiene anche opportuno valutare la valenza costituzionale dovuta alla mancata tutela dell’art. 32 che invece deve essere tutelato dalle istituzioni e realizzato in via preventiva. In questa prospettiva, la riforma del sistema sanitario regionale, in attuazione dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale, deve avere un dovere contributivo a carico di tutti i cittadini al fine di reperire, almeno in parte, le risorse finanziarie necessarie ad assicurare effettiva garanzia ed attuazione a tale diritto nei territori con una valenza individuale e sociale. In tal senso è giusto ribadire che l’art. 32 della costituzione prevede anche “l'interesse delle collettività” come tutela della salute individuale. In ambito internazionale la Convenzione di Oviedo del 1997 sottoscritta da molti paesi Europei per la protezione dei Diritti dell’Uomo e della dignità dell’essere umano nei confronti dell’applicazioni della biologia e della medicina che all'art.lo 3 recita: “I cittadini hanno un Accesso equo alle cure sanitarie e le Parti prendono, tenuto conto dei bisogni della salute e delle risorse disponibili, le misure appropriate in vista di assicurare, ciascuna nella propria sfera di giurisdizione, un accesso equo a cure della salute di qualità appropriata”.L'area del Gelese in tal senso è stata depauperata dalle precedenti politiche sanitarie riducendo attività e specialistiche importanti in un territorio ad alto impatto ambientale e non vorremmo che tali disegni possano ripetersi.
Con Osservanza.

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