Sicilia: Gela torna all’attacco forse diventerà una Zona Franca?

Le zone Franche urbane nascono in Francia ed arrivano e vengono istituite in Italia con l’art. 21 della Finanziaria 2007 hanno il compito di favorire le zone disagiate ed oggetto di degrado urbano dando un imput in sede locale al processo di sviluppo economico e sociale attraverso degli interventi di recupero urbano dei quartieri disagiati di alcune citta’ della Sicilia e del Mezzogiorno. La scelta viene fatta dalle regioni in rapporto a vari indicatori quali densita’ abitativa,disoccupazione,densita’ delle attivita’ economiche in loco ecc.
Attraverso questo strumento di programmazione economica del territorio vengono incentivati i processi di sviluppo di tutte le attivita’ commerciali ricadenti nelle zone in oggetto che quindi godranno dal punto di vista contributivo di un credito d’imposta sulla nuova occupazione in cifra fissa, per il fisco ci sara’ un esonero per 5 anni dalle imposte sul reddito d'impresa e dell'imposta sui fabbricati,molte le agevolazioni allo start up,mentre i Comuni potrebbero partecipare con l'abbattimento delle aliquote Ici. Lo stato attraverso lo strumento della finanziaria partecipera’ mettendo a disposizione 50 milioni di €uro per il 2008 e per il 2009 mentre le Regioni parteciperanno con un cofinanziamento di almeno il 50%. La scelta delle zone franche urbane spetta in Sicilia al Governo Regionale Siciliano che in teoria in concertazione con gli enti locali deve privilegiare le zone con disagio sociale e potenzialità di sviluppo maggiore, importante nella scelta l'aspetto sociale che favorisce al meglio il via libera da parte dell’Unione Europea.Notizia di questi giorni ,la riproposizione da parte della Regione Siciliana ,dopo uno stand bay di circa 12 mesi, di ben 12 zone franche urbane in Sicilia. L’ approvazione finale spetta al ministero dello Sviluppo economico,tra le città siciliane candidate, Catania, Gela, Erice, Termini Imerese, Messina, Barcellona Pozzo di Gotto, Aci Catena, Castelvetrano, Trapani, Acireale, Giarre e Sciacca.
Gela quindi ritorna in posizione utile dopo la negazione avuta nel 2007 da parte del governo Cuffaro,sicuramente un momento di rivalsa per un territorio che necessita di progredire attraverso varie opportunità che rappresentano un momento di sviluppo per Gela, città che insieme alla globalità della provincia di Caltanissetta ha il triste primato per numero di disoccupati.
Maurizio Cirignotta

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