Gela : Il ” Parco Eolico off-shore”. Una risorsa per il territorio .


Mentre oggi nel mondo tutti si domandano dove stiamo andando e come possiamo riuscire a proteggere la nostra terra dagli effetti dell’inquinamento, a Gela città distrutta negli anni dall’inquinamento ambientale prodotto dall’ industria petrolifera, il rappresentante della locale amministrazione comunale il sindaco Rosario Crocetta viaggia in controtendenza dichiarando: “Il Parco eolico qui non s’ha da fare”(fonte La Sicilia). La notizia della presentazione del progetto per la realizzazione di un parco eolico off-schore nel golfo di Gela è stata diffusa i primi di Luglio in seguito alla presentazione dell’istanza di Valutazione d’impatto ambientale (VIA) da parte di Enel al Ministero dell’Ambiente ed all’assessorato per la Tutela del Territorio e del Mare e alla Regione Sicilia. Il parco eolico in oggetto è il primo in Italia riguardo l’istallazione in mare e prevede un numero di 115 generatori di grande taglia che avranno una potenza compresa tra i 3 e i 5 Megawatt ciascuno nelle acque del Golfo di Gela comprendente i comuni di Butera,Licata e Gela. La realizzazione avverrà ad una distanza minima di 3 miglia dalla costa ed Il progetto - sviluppato da una joint-venture costituita tra Enel (57%) e Moncada Costruzioni (43%) - prevede una potenza installata complessiva che varierà da 345 a 575 MW. L’investimento massimo previsto sarà di circa 500 milioni di euro. L’impianto, a regime, fornirà energia elettrica per 1.150 milioni di chilowattora, sufficiente a soddisfare il fabbisogno di 390.000 famiglie, evitando emissioni di CO2 in atmosfera per circa 815.000 tonnellate annue. Gli investimenti collegati saranno di circa 7,4 miliardi di euro nel quinquennio 2008/2012 con l’obbiettivo di agire sulla ricerca e lo sviluppo di tecnologie innovative come il solare ad alta efficienza, l’eolico off-shore, la filiera dell’idrogeno e la cattura e sequestro della CO2. Naturalmente non tutti la pensano alla stessa maniera del sindaco di Gela e molti sono sicuramente favorevoli alla realizzazione del parco eolico Off-Shore tra i più grandi d’Europa. A favore di tale opera la considerazione che in molte realtà dell'Europa del nord i parchi eolici in mare vengono oggi sfruttati non solo per la produzione di energia elettrica, ma anche per finalita' di carattere ambientale, turistico, sportivo e di ripopolamento della fauna senza dimenticare inoltre la possibilità di portare finalmente alla rottamazione l’inceneritore di “petcoke” per la produzione di energia elettrica (l’ultimo prodotto delle attività di trasformazione del petrolio) posto nella locale raffineria di Gela. Guardando invece l’Europa si coglie occasione per segnalare che in Gran Bretagna, a 25 km dalle coste della Scozia, è stato dato il via libera alla realizzazione del più grande parco eolico offshore del mondo. Lo stesso ministro dell'Energia britannico, Malcolm Wicks, ha autorizzato in questi giorni l'installazione delle prime 2 maxi-turbine eoliche, che sorgeranno nel campo petrolifero Beatrice, nel Moray Firth. Il progetto prevede l’istallazione di ben 200 aerogeneratori con una potenza totale di 1.000 MW. Molte le condizioni utili a far mantenere un atteggiamento piu' collaborativo da parte delle Istituzioni visto anche il costo della bolletta energetica che oggi grava sulle famiglie Italiane e Siciliane in special modo ed in maniera sempre piu' pesante. Oggi infatti le decisioni in materia di politica energetica prescindono dalle volonta' personalistiche di indirizzo politico che sicuramente debbono essere alienate nell’interesse di tutti i cittadini.


Maurizio Cirignotta

Commenti

Anonimo ha detto…
Salve, è un vero peccato che il suo stupendo articolo taccia dell'impatto ambientale che un parco eolico di tali dimensioni potrà avere sulla componente avifaunistica (nell'area di Gela, oltre al Lago Biviere, sono presenti zone umide di rilevanza internazionale, ed insistono i più importanti corridoi ecologici con l'Africa, cioè le rotte migratorie di uccelli protetti a livello mondiale da apposita Convenzione di Ramsar). Per non parlare della posa delle strutture associate agli aerogeneratori: i supporti insistono su una prateria sommersa a Cymodocea nodosa, specie protetta da apposita Direttiva Habitat. Quando si paventa una tecnologia rinnovabile come panacea di tutti i mali si dovrebbe considerare il danno al territorio e all'ambiente (dato che non conicidono), includendo tutte le componenti e prescindendo da logiche politiche e mode transitorie (il solare termico e fotovoltaico hanno un'impatto minore rispetto all'eolico, così come le centrali a biomasse!)
Anonimo ha detto…
Son in parte d'accordo, perchè vorrei prima studiarmi il progetto e capire alcune cose. Comunque sono contrario ad infestare, anche, il mare con queste enormi girandole. Premetto che sono un bioarchitetto e sono sopratutto siciliano e creatura di questo Pianeta. Conosco perfettamente il problema e la zona. Premetto ancora che non sono molto aperto all'eolico, per le stesse ragioni espresse dall'amico anonimo. Oltre al fotovoltaico e alle biomasse, vorrei ricordare e informare, a molti, che esiste anche lo sfruttamento del moto-ondoso e il geotermico che in Sicilia sarebbe molto agevolato dalla natura vulcanica dell'Isola. Ho paura che questi impianti diventino una moda capitalistica e politica come le centrali nucleari. Se dobbiamo intervenire per creare nuove fonti energetiche non domentichiamo mai che noi uomini non siamo i padroni di questo Pianeta ma coinquilini con altre creature. Sono realmente preoccupato di questo progetto.
Anonimo ha detto…
Salve sono uno studente di ingegneria a catania e questo argomento mi interessa molto.Volevo solo chiedere quale fosse la fonte dei dati che ha citato per poter effettuare qualche ricerca alternativa.
Voglio mettere però in luce un'altro aspetto:senza cadere nel fosso dei luoghi comuni cerchiamo di ragionare in maniera logica.
Punto primo:se come lei dice spegnessimo l'inceneritore, significherebbe un taglio sulla produzione di energia elettrica della centrale del 40% circa (circa 50 MW)in barba a quelli sche sono gli equilibri della rete nazionale.In pratica se qui manca energia dovranno farla da qualke altra parte.Se non vi è disponibilità degli impianti si incorre nel black out,come nel 2003.inoltre tale energia non può essere prodotta dall'eolico poiche la sua produzione non è continua ma legata all'analisi statistica del vento e perciò poco affidabile.Dunque se dovesse mancare energia dall'eolico dovrebbe farla qualcun altro e stessi problemi su citati.

Punto secondo:emisioni.Le emissioni in centrale sono regolate da filtri e grazie anche allo snox tenute sotto i limiti normativi.Nessuno mette in dubbio il fatto che l'eni ha inquinato in passato ma sicuramente spinto anche dalla tendenz globale si sta impegnando a tal proposito.inoltre se tutti si appoggiano sul luogo comune dell'inquinamento allora nessuno dovrebbe andare in macchina o autobus o treno o aereo o qualsiasi cosa che utilizzi derivati da combustibili fossili.
Nessuno dovrebbe utilizzare luci e quant'altro.Più che parlare di questo si dovrebbe parlare di risparmio ed efficenza energetica da parte di TUTTI.
Tutti gli altri discorsi mi sembrano francamente un po ipocriti.
Anonimo ha detto…
Good for people to know.

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