Sicilia: La corte dei conti bacchetta la gestione del 118.
A dare l’allarme sulla gestione del servizio emergenza urgenza in Sicilia ,
Centrale Operativa 118 Messina: bacino di utenza: Messina. Che operano attraverso personale fornito dalle aziende ospedaliere adeguatamente formato. Hanno una funzione di filtro attraverso il numero 118 e di allertamento del sistema territoriale gestito dal CRI-S.I.S.E spa. La dislocazione territoriale delle ambulanze è regolamentata dall’art.lo 3 della convenzione madre sopra citata che prevedeva un numero pari a 157 ambulanze , che però nella conferenza di servizio del 19 luglio 2005 e del 13 settembre 2005 indetta dalla presidenza della regione in presenza degli assessori competenti veniva aumentata fino a 231, ben
- anno 2001 impegni euro 8.336.309,95
- anno 2002 9.991.434,29
- anno 2003 23.621.834,17
- anno 2004 47.228.411,85
- anno 2005 56.532.690,45
- anno 2006 119.950.539,39
A questi dati esaustivi si devono aggiungere le spese in misura del 10%, per costi relativi ai beni strumentali ed al personale non sanitario che ricadono sulle spese generali della regione siciliana come da convenzione e che hanno visto(vedi tabella) nel triennio 2004-06 le seguenti spese.
Spese generali | 4.956.939,57-2004 | 5.641.357,20 – 2005 | 5.500.000,00- 2006 |
Tabella 5 Andamento nel triennio 2004-2006 dei costi relativi spese generali su dati Assessorato alla Sanità – Servizio 7 “SUES
L’indagine inoltre mette in luce il metodo con cui sono state fatte dal S.I.S.E spa le assunzioni di personale amministrativo (assunzioni dirette) ,criticando anche alcuni compensi che arrivano a 62000 euro annuali. Sempre secondo la corte dei conti nel reclutamento del personale adibito alle ambulanze non sono stati rispettati i normali canoni di assunzione per bando pubblico e con regolare pubblicazione nella G.U.R.S regionale, infatti solo la selezione dei 1978 soggetti da formare come operatori esperti delle situazioni di emergenza risulta nella G.U.R.S n. 2 del 25 gennaio 2002. Oggetto di critica inoltre la formula di acquisizione da parte del S.I.S.E spa delle ambulanze che secondo la corte dei conti non rispetta il metodo dell’economizzazione di spesa ,infatti secondo la stessa, le ambulanze invece di essere noleggiate, potevano essere acquistate direttamente con una differenza di spesa di circa 4.000.000 di euro rispetto ai 113.000.000 spesi per 5 anni di noleggio. Infine la grande incongruenza della convenzione madre Regione-CRI che viene avvalorata dalla recente impugnazione da parte della Commissione europea davanti alla Corte di Giustizia CEE (ricorso del 28.2.2006 causa C/119/2006) di una convenzione stipulata da una Regione per l’affidamento senza gara di servizi di trasporto sanitario ,condizione che viene esplicitata anche dall’art. 13 della legge 248/06 (“Decreto Bersani”), “Gli enti a capitale pubblico(CRI) non possono svolgere prestazioni a favore di altri soggetti pubblici o privati, né in affidamento diretto né con gara”. Da tutto questo emerge sicuramente una gestione “leggera” della sanità pubblica siciliana che oggi è sotto la spada di Damocle del piano di rientro 2007-09, che ha tagliato risorse a destra e a manca nella vaga ricerca di far quadrare i conti con il governo centrale. Di contro la piena volontà del governo regionale di attuare una politica di sistemazione del personale precario che sotto alcuni aspetti è conseguenza anche del grave stato di disoccupazione in cui versano migliaia di giovani siciliani. Ma quello che conta è la notevole differenza di spesa che la regione siciliana oggi ha nella gestione del 118 rispetto ad altre regioni,dobbiamo quindi adeguarci.
Maurizio Cirignotta
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