GELA:Il Mov. Polo Oncologico di Gela risponde alle dichiarazioni di Mons.Mario Russotto Vescovo di Caltanissetta

Nella missiva i rappresentanti del movimento Maurizio Cirignotta e Moscato Crocifisso rispondono alle dichiarazioni fatte la Oncologico di giarazioni fatte sulla testata giornalistica "e Moscato crocifisso sulla testata giornalistica “La Sicilia” giorno 8 dicembre dal vescovo di Caltanisseta Mons.Mario Russotto. La critica è rivolta alle ammissioni del prelato che dichiara ”La sanità dell’area nissena vive una dimensione decentrata; i diritti degli ammalati nisseni non sembrano riguardare la Politica” puntando poi l’indice sul polo d’eccellenza oncologico che dovrebbe sorgere a Gela nei prossimi anni. Dichiarazione che ha determinato una risposta netta da parte dei rappresentanti del movimento che hanno dichiarato-“Gela è stata sempre messa in secondo piano,dai poteri forti del nisseno, sebbene sia una città ad alto impatto ambientale dove, si precisa: l’indice di insorgenza di tumori è del 100% in più rispetto alla media nazionale l’istituzione del Polo Oncologico d’eccellenza a Gela è quindi un bisogno e non una conseguenza di politiche clientelari;abbiamo lottato per la sua istituzione ed abbiamo tutte le carte in regola per favorirne la nascita”. La città per quanto riguarda i progetti futuri continuano Maurizio Cirignotta e Moscato Crocifisso “ha sia strutture che medici che negli anni non sono mai stati tenuti in considerazione dalla provincia nissena ,non abbiamo avuto infatti mai avuto la forza di scontrarci contro le vere logiche clientelari e politiche che hanno da sempre favorito Caltanissetta, vedi l’istituzione dell’Ospedale Sant’Elia, azienda ospedaliera di 3°livello, costruita nei tempi, in una realtà che ruota attorno ad una città di soli 64.000 abitanti, rispetto ai 77.000 abitanti di Gela. Ribadiamo inoltre continuano i rappresentanti che l’atto cattolico-cristiano e quello di preservare i bisogni ed i diritti di tutti gli ammalati senza frontiere e distinzioni di sorta;non sono utili le divisioni territoriali ma occorre un’ unione di intenti in rapporto ai bisogni ed alle necessità del territorio della provincia.

M.C.

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